Nell’ultimo anno le nostre case si sono trasformate. Sono diventati cinema, palestre, bar, uffici, aule, classi. I nostri salotti hanno ospitato riunioni più o meno necessarie e importanti. Abbiamo preso decisioni e fatto i conti con qualcosa che molti avevano cercato spesso di evitare: l’ingresso del lavoro in casa.
Prima era una questione di sopravvivenza ed equilibrio. Oggi soprattutto di sopravvivenza. Abbiamo dovuto rimettere in gioco ciò che credevamo possibile fare fuori dall’ufficio e trasformare la normalità in qualcosa di veramente diverso.
Che cosa ci ha insegnato tutto questo? Molte cose pratiche, sicuramente. Abbiamo imparato a convivere con la tecnologia delle piattaforme per riunioni, a mutare i microfoni, a fare la fila per entrare in una stanza virtuale e abbiamo anche imparato che comunicare con le altre persone, gestirle a distanza può essere molto complesso.
Ti voglio proporre quindi 3 le lezioni che ho imparato lavorando con il mio team online:
Comunicazioni sicure di dati importanti
Da leader del tuo team è importante che stabilisci la modalità in cui ogni membro del gruppo può comunicare informazioni aziendali importanti. Ricorda ai tuoi collaboratori che la sicurezza informatica fuori dall’ufficio è ancor più difficile da difendere. E’ importante utilizzare i dispositivi forniti, gli indirizzi aziendali (solo per scopi aziendali) e cercare di non mischiare le attività lavorative e quelle personali. A casa questo confine diventa ancora più labile.
Un meeting virtuale non vuol dire privo di emozioni
Le riunioni virtuali possono sembrare impersonali, imbarazzanti e distanti. Proprio per questo è necessario fare un passo in più di quello che si farebbe di persona. Incoraggia i partecipanti ad attivare il proprio video e darsi del tu, chiamandosi per nome. Il nome è un’ancora importante e crea benessere e fiducia in un incontro, anche di lavoro. Cerca il contatto visivo guardando direttamente nella telecamera e assicurati che l'angolazione della telecamera sia a un livello confortevole per consentire agli altri di vederti. Ricorda di sorridere, stemperare l’eventuale tensione in modo informale e parlare con un tono amichevole e coinvolgente.
Essere leader significa sapere anche tenere le distanze
Ecco, questo forse può sembrare in contrasto con quanto scritto prima. Aiutare i collaboratori con i propri problemi personali può influire negativamente sul tuo umore. Questo non significa che non dovresti, ovviamente, ma essere consapevole del potenziale impatto. E poiché le emozioni negative sono contagiose, dovresti valutare l'impatto che potrebbe avere. La tua generosità deve avere comunque una valvola di sfogo qualcosa che ti aiuti a mantenere equilibrio e stato emotivo. Da Coach, ti consiglio di acquisire le capacità di un Coach o di suggerire alla persona l’aiuto di un Coach professionista. Farà bene a entrambi!