Questo weekend andremo a votare. Il 30% degli italiani decideranno per chi nelle prossime 24 ore… Altri invece l’hanno già fatto. Tu, ad esempio, hai già deciso?
Le Dinamiche a Spirale possono aiutarci a capire come sono state gestite le campagne elettorali e/o su che criteri alcuni di noi decideranno chi votare. Infatti, costituiscono una straordinaria metodologia che aiuta a capire perché le persone fanno quello che fanno.
In che modo? Studiando come le persone vedono la realtà e quindi quali bisogni cercano di soddisfare.
C’è poca letteratura al riguardo, e sul web troppi siti ne parlano a vanvera. Ho l’onore di aver scritto con i due maggiori esperti a livello mondiale un testo di riferimento intitolato “the Spiral” (puoi leggerne, e scaricare, un estratto gratuito cliccando qui).
La metodologia presuppone che gli esseri umani sviluppino schemi di pensiero attraverso una sorta di spirale che si allarga andando verso l’alto. All’inizio si pensa in modo più semplice, poi salendo in modo sempre più articolato. “Salire” non significa necessariamente “migliorare”, ma solo la capacità di gestire problemi più complessi.
Sappiamo che problemi semplici richiedono soluzioni semplici, quindi, in questo caso, avere un sistema di pensiero complesso potrebbe essere addirittura controproducente.
L’idea è semplice. Immagina due spirali parallele tra loro. La prima rappresenta l’ambiente, la situazione in cui vivi (la zona geografica, il periodo storico, i problemi presenti…). La seconda spirale descrive invece le capacità che hai sviluppato (di pensiero, di trovare soluzioni e così via). Se le tue posizioni sulle due spirali sono congruenti, allora vivi bene. Ossia, se vivi in un ambiente 4, e hai capacità 4 allora va tutto bene. Se invece avessi capacità 2 avresti difficoltà. Come avere un browser per il web 1.0 e navigare nella rete 2.0: non è molto utile.
Per semplificare moltissimo (anche se i miei colleghi americani non sarebbero d’accordo) farò un riassunto.
Ad oggi sono stati identificati 8 schemi di pensiero, chiamati “livelli di pensiero”. Ci sono molti modi per identificarli, qui userò dei colori. Essi sono stati assegnati in modo casuale, non significano nulla. Ti indico i primi 6, quelli più presenti nel mondo contemporaneo.
Il primo livello è il beige. Qui si percepisce il mondo come natura crea, c’è poca consapevolezza di sé. La necessità è soddisfare i bisogni primari. Sono i neonati. Che non votano.
Il secondo è il viola, il mondo è misterioso e fa paura. Si cerca la protezione unendosi a gruppi, a tribù. Sono i nostri figli che credono a Babbo Natale, o alle superstizioni, e seguono i consigli dei saggi. Trovi poche persone adulte a questo livello, anche se è presente in tutti noi. Giusto per fare un esempio, ti è mai capitato di parlare al tuo pc quando non va come dovrebbe? Poche persone adulte vivono a questo livello, e queste poche voteranno secondo la tradizione, quello che la “tribù” di appartenenza dice loro di fare.
Il terzo è il rosso. A questo livello si vede il mondo diviso in due: chi ha e chi non ha, chi è con me e chi è contro di me. Sono gli adolescenti, che non hanno mezze misure. Sono anche quelli che vogliono bruciare vivi tutti i politici, meglio se in piazza. La rivoluzione a questo livello è violenta. Questo livello, come tutti, crea problemi che non può risolvere. Quindi si va oltre.
Al quarto, il blu, si cerca la Verità, con la V maiuscola. La si cerca fuori, su un “libro” (sacro o meno), da un guru, dalla scienza. In questo livello si pensa che ci siano regole universali da seguire, basta trovarle. Sono i fondamentalisti: religiosi, scientifici o di qualsiasi credo. “Se la Fonte dice che è così, allora è così!” Queste persone votano chi rappresenta “la Via”, o chi il partito, la chiesa, il papà o qualsiasi altra autorità dice loro di votare. Oppure votano chi sostiene di credere nei loro valori morali, che si sono persi per colpa delle “persone cattive”.
Molti rimangono qui tutta la vita. Altri si stancano di seguire le regole degli altri e sviluppano un nuovo livello. L’arancione. È il livello in cui percepisci il mondo come un universo di opportunità. Sì, esistono delle regole, ma non tutte devono essere seguite. Sono io il protagonista della mia vita, sta a me crearla. Posso creare anche le mie regole. A questo livello si vota chi conviene, chi fa (o pensiamo farà) il mio interesse. Magari rispettando qualche promessa elettorale.
Ci si stanca di vivere anche a questo livello. Almeno, alcuni vanno oltre. Entrano nel verde. Qui si valorizza il rapporto tra le persone, l’empatia, la socialità. Chi dei candidati crede in un’uguaglianza sociale e farà qualcosa per metterla in atto?
Attenzione, la domanda da porti non è cosa fa la persona, ma perché lo fa.
Qualcuno potrebbe votare un candidato socialmente impegnato perché:
– toglierà a chi ha per dare a me che non ho (pensiero più rosso);
– ripristinerà la Legge Universale, o di Dio (pensiero più blu);
– creerà un sistema più efficace, dove io posso avere maggiori opportunità (pensiero più arancione);
– renderà il sistema sociale più equo creando migliori connessioni tra le persone (pensiero più verde).
Queste non sono tipologie di persone, ma modi di pensare diversi che le persone sviluppano. Anche tu li hai sviluppati, forse non tutti, ma sicuramente più di uno.
Forse prima di decidere chi votare, potresti fare quello che ho fatto io e i miei colleghi che conoscono le Dinamiche a Spirale. Chiediti: “Quale colore hanno cercato di stimolare i candidati? Come? Chi ha catturato la mia attenzione? Perché? Quali bisogni, anche emotivi, hanno soddisfatto con le loro promesse elettorali?”.
Fatto questo, passa a un ragionamento più pratico.
Per l’ambiente (con i suoi problemi) in cui vivo, qual è la soluzione più appropriata? O, come diciamo in Dinamiche a Spirale, “chi è più indicato a fare il lavoro, con queste persone e in questa situazione?”.
Lo so, la risposta potrebbe essere “nessuno”! Ma non risolviamo nulla stando a casa o annullando la scheda.
Forse dovremmo tutti imparare meglio le Dinamiche a Spirale, così da non farci più fregare così facilmente.
Buon voto.
Claudio
PS: hai notato che le istituzioni che sono durate nei secoli (ad esempio le religioni, la massoneria, ecc.) soddisfano tutti i livelli che ti ho citato? Interessante, non credi?