“Ti amo, fatti sentire quando arrivi…” con queste parole un signore sulla settantina salutava la sua compagna (o moglie). Vive nella casa davanti all’appartamento dove siamo, qui al mare. Nel suo sguardo la dolcezza di chi non dice quelle parole per abitudine ma perché le vive.
Non sono sicuro dell’età di quel signore, non so se la fortunata signora sia la moglie di una vita o la nuova compagna. Non lo so, e non è importante. Sono felici e si amano.
Stanotte quando mi sono svegliato a bere per il troppo caldo e per il troppo jamon serrano, che avevo mangiato a cena, ho sentito dei gemiti. Erano le 3 di notte e venivano da fuori. Erano gemiti di piacere di donna, quello che si prova facendo del sano sesso.
Escludo che fossero della signora salutata la mattina. Era andata via, sembravano di qualcuno più giovane e venivano dall’appartamento del primo piano del nostro palazzo. Grazie al silenzio della notte, alle finestre aperte per il caldo e alla passione dei vicini, si sentivano bene. Erano intensi e ripetuti. La coppia si stava amando con passione.
Le due cose mi hanno fatto pensare. Che bello l’amore e che bella la passione!
Ci sono coppie che condividono entrambi queste cose, altre solo una, altre nemmeno una.
Cosa permette ai signori settantenni di essere ancora amorevoli? Cosa porta fuoco al rapporto che infiamma le notti dei nostri vicini?
Lo sappiamo tutti. Desiderio, amore, compassione, disponibilità… le stesse cose che in modo diverso legano un’amicizia, una partnership di lavoro solida …
Certo bisogna “lavorarci”. All’inizio è tutto automatico e naturale, soprattutto se c’è la chimica che, sicuramente, hanno i nostri vicini. Ma poi, nel tempo, la chimica non basta. Non sempre.
Bisogna continuare a fare quello che si faceva all’inizio. Notare soprattutto le cose belle o che ti piacciono. Creare momenti magici, e bisogna farlo a qualsiasi costo. Partire da presupposti positivi, cioè dare sempre intenzioni buone all’altro. Parlare, condividere e comunicare bene. E per bene dico che a volte è meglio decidere di evitare, e lasciar perdere. E poi dimostrare nei fatti, nelle parole e nei gesti, apprezzamento continuo.
È talmente semplice e banale che tutti lo sappiamo. Farlo però è più difficile. Io a volte faccio fatica. Preso dalla velocità schizzofrenica della vita moderna, mi perdo nelle cose poco importanti. Quali? Tutto è meno importante dell’amore!
Stanotte ho pensato… non è facile prendere sonno quando fa caldo, quando hai l’jamon serrano e i vicini che ti asciugano la bocca…
Ho pensato che durante le vacanze varrebbe la pena riposare e, come dice mia moglie Nancy, fare le cose importanti.
Mi sa che seguirò l’esempio dei vicini. Sia quello del signore settantenne, sia quello dei due che abitano al primo piano.
Faccio un po’ di scorta per l’inverno. Ti consiglio di fare lo stesso. L’estate finisce sempre troppo presto.
Claudio