La realizzazione del proprio successo passa per l’azione e la responsabilità personale. E questa è una buona notizia: ciascuno di noi è responsabile del successo che ottiene nella misura in cui lavora su se stesso, si impegna nel proprio lavoro con passione e individua con chiarezza il proprio scopo e gli obiettivi per avvicinarsi ad esso. Questo significa essere capaci di distinguere ciò che è sotto il nostro diretto controllo, ciò che è sotto la nostra area di influenza e ciò che non possiamo in alcun modo controllare. Nel momento in cui diveniamo consapevoli di questo e abbiamo orientato il nostro agire, possiamo iniziare a pensare di migliorare anche i nostri comportamenti disfunzionali, quei comportamenti che mettiamo in atto e ci tengono lontano dal successo, sabotandoci. Tra quelli più frequenti ho individuato tre comportamenti disfunzionali (più uno) e ti do qualche suggerimento per renderli funzionali: Procrastinazione: è il nemico giurato dell’azione e quindi del successo. Per sviluppare la capacità di far accadere gli eventi che si desiderano, bisogna fare senza rinviare. Soprattutto i compiti gravosi e meno piacevoli; proviamo a spezzettarli in compiti più piccoli e inserire piccole ricompense dopo ogni passaggio: una passeggiata se il tempo e il luogo lo consentono, oppure un caffè (magari non proprio a tutti i passaggi) o al limite una telefonata o un messaggio a un amico. Un momento di svago per ripartire carichi. Invidia o gelosia: è un grande male amplificato dai social network, il rovescio della medaglia del mondo della condivisione; ci facciamo distrarre dal comportamento altrui, su internet e nella vita reale. Questo accade anche perché tutti siamo portati a condividere le nostre vittorie, i nostri bei momenti e le nostre foto migliori: è facile farsi distrarre dai risultati postivi altrui poiché ci appaiono con frequenza e a ripetizione. Il segreto è restare concentrati su se stessi e concentrarsi sui propri risultati. Perfezionismo: è importante evitare di confondere l’innalzamento dei propri standard con la ricerca della perfezione. La perfezione, infatti, non esiste. Non esiste in noi e nei nostri gesti e cercare di raggiungerla aggiunge solo fatica e frustrazione. Accettiamo i nostri difetti: ognuno di noi ne ha! Accettiamo anche gli errori e le imprecisioni e impariamo da esse per far meglio ogni volta di più. Infine attenzione anche all’ottimismo, quello fine a se stesso: se chiudi gli occhi di fronte agli eventi mentre sei in corsa per il tuo obiettivo avrai solo la garanzia di andare a sbattere contro qualche ostacolo che a occhi aperti avresti potuto facilmente evitare. Ignorare le difficoltà non le farà sparire come ignorare l’oggetto della paura non ti aiuterà a superarla. Il segreto è affrontare la vita con la consapevolezza di avere o riuscire a reperire tutte le risorse per poter risolvere i problemi e superare le difficoltà.