Sì, sono permaloso. È uno dei miei tanti difetti, gli altri non te li elenco, ci vorrebbe troppo spazio.
Non so perché lo sono. Forse è insicurezza, carattere, segno zodiacale, storia personale, non lo so proprio. So solo di esserlo e, nonostante ci lavori da un po’, mi è rimasto. Forse ho bisogno di un buon coach. 🙂 Credo di conoscere bene i miei limiti, accetto i feedback di chi mi aiuta a crescere ma, a volte, le critiche mi infastidiscono proprio. Del film “Pixar Story”, un bellissimo documentario sulla storia della casa di produzione cinematografica, c’è una scena che mi colpisce sempre. In una delle riunioni, uno dei componenti del team che fece “Toy Story”, presenta una scena che ha preparato stando sveglio tutta la notte. I colleghi la criticano duramente, senza astio ma con precisione, dicendogli molte cose che non vanno. Lui ascolta con il sorriso e, ringraziando, prende nota.
Che lezione di vita!
Io faccio fatica a ricevere critiche sulle cose a cui tengo, o per le quali ho lavorato duramente. La prima reazione è spiegare o giustificarmi. Per riuscire ad ascoltare e accettare il commento devo usare la buona volontà e quello che ho imparato dai miei grandi maestri. Forse è una questione di ego, diventato troppo grande grazie a tutto il lavoro di crescita personale fatto negli anni. Anche se, ricordo che da piccolo mi dicevano che fossi permaloso, e la cosa ovviamente mi faceva arrabbiare. Detto questo, vorrei condividere con te una cosa con cui faccio davvero fatica. Le persone che criticano, sempre, tutto e tutti. Solitamente hanno fatto poco (e male) nella loro vita, ma a criticare sono campioni. Sono esperti di ogni cosa e ne hanno una per chiunque. Se l’avessero fatto loro, lo avrebbero fatto meglio, peccato che non facciano mai. La cosa più curiosa, è che non hanno nemmeno la decenza di tenersi la critica nella loro testa. La dicono, con quel tono da esperti. Le critiche sono molto, molto utili. Ma, secondo me, devono essere costruttive, fatte per la giusta ragione e, quando possibile, da persone in grado di farle. Il grandissimo Brian Eno (musicista e produttore di Bowie, U2, Coldplay, Grace Jones, Roxy Music, Devo, Talking Heads, Ultravox, per dirne alcuni), dice che alcuni critici musicali dovrebbero trovarsi un lavoro. Lui pensa, e io concordo, che alcuni critichino perché avrebbero voluto farlo loro ma, siccome non lo hanno fatto e non lo faranno, lo criticano.
Quindi, va bene essere permalosi e mandare a stendere i criticoni? Assolutamente no. Essere permalosi non serve a molto, credimi, ho esperienza nel campo.
Mandare a stendere i criticoni a volte è utile. Se sono criticoni professionisti, quelli che non danno nessun valore, meglio essere sordi al loro feedback. Se sono persone che vogliono aiutarti e, con il coraggio di dirti quello che pensano, ti offrono il loro punto di vista, ascolta, chiedi. Quando, e soprattutto, non condividi, fai finta che sia vero. Forse sbagliano, sono esseri umani anche loro, ma se fai finta per un po’ che abbiano ragione, imparerai qualcosa di nuovo. Io quando riesco a farlo ho ottimi risultati. Quando invece do forza ai criticoni, me la prendo inutilmente e perdo tempo. Non è molto furbo. Quindi, impegniamoci ad ascoltare chi merita di essere ascoltato. Io nel frattempo vado a lavorare con il mio Coach sulla mia permalosità. Buona settimana. Claudio