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Smettiamola di parlare delle persone negative

Ti hanno mai detto che sei una persona negativa? O hai mai pensato di esserlo? In realtà non esistono persone negative (come non esistono persone positive). Esistono dei modi di pensare che si mettono fra te e i tuoi risultati. Li chiamiamo bias. Sono giudizi o meglio pre-giudizi che guidano le nostre scelte quando mettiamo il cervello in modalità pilota automatico.

Ci fanno risparmiare tempo in partenza ed energie mentali. Sono delle scorciatoie alle quali ci affidiamo per prendere decisioni. Tra questi ci sono il positivity e il negativity bias. In entrambi i casi, il prodotto è una stima errata del valore degli eventi che stiamo vivendo. Io personalmente cedo spesso al mio positivity bias, lo ricordo spesso, anche in momenti difficili come durante la malattia di mia madre.

Un atteggiamento positivo, di per sé non migliora la situazione. Serve impegno, serve azione. A volte neanche quella è sufficiente ma è importante agire per sapere di avere fatto tutto ciò che è in proprio potere; è lo stesso per l’atteggiamento negativo: come ci spiega il grande Henry Ford “che tu creda di farcela o meno, avrai comunque ragione”.

Nel mio audiolibro “Impara a decidere bene evitando le trappole mentalio nel più recente audiobook realizzato insieme alla nostra Extraordinary Coach Chiara Arlati “Decisioni: Come guidare i processi decisionali al meglio nel business e nella vitati spiego passo passo come prendere decisioni migliori e aggirare le trappole mentali di questi (e molti altri) bias cognitivi.

In particolare, circa il negativity bias ci sono tre azioni che puoi compiere per arginarlo facilmente:

1. Fai attenzione alla tua linguistica. Il dialogo interiore che utilizzi determina come ti senti. Il potere del linguaggio è enorme. Dirsi “non posso” o “non è possibile” a cosa porta? Di solito a nulla. Ci si ferma e basta. Chiediti “come è possibile?” o “in che modo si potrebbe fare?”. Tira fuori soluzioni di fantasia, anche molto improbabili a poco a poco si apriranno nuove vie. E le soluzioni arriveranno. Arrivano sempre.

2. Pensa il necessario. Tutti abbiamo sperimentato un fallimento, un dolore o una sconfitta. Tutti siamo andati avanti. Prima lo fai, meglio è. Se ancora oggi stai pensando ad una decisione sbagliata di una settimana, un mese o una vita fa, stai scegliendo – sì, lo stai scegliendo – il percorso mentale sbagliato. Crea una nuova via per i tuoi pensieri. Prendi il meglio dalla lezione, impara ciò che puoi. E vai oltre con la consapevolezza della crescita.

3. Concentrati su di una attività per volta. Spesso la negatività è frutto di un sovraccarico emozionale. Troppi impegni, stimoli, telefonate, email, richieste e il capo che ti dice che devi essere multitasking. Nemmeno i computer o gli smartphone sono davvero multitasking: la maggior parte delle risorse deve andare a ciò che ha priorità più alta e il resto deve risparmiare energie, memoria, velocità.

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