Uno dei principi fondamentali della Programmazione Neuro-Linguistica è che non esistono comportamenti sbagliati – in senso assoluto – solo situazioni nelle quali sono più o meno appropriati. Uno dei comportamenti dei figli che più di frequente viene ripreso dai genitori riguarda l’utilizzo dello smartphone e su di esso si sviluppano in casa vere e proprie battaglie. Una ricerca condotta annualmente dalla American Psychological Association relativa ai livelli di benessere psicologico (misurato sull’autostima, sulla soddisfazione di vita e sulla felicità) ne ha evidenziato una improvvisa diminuzione dopo il 2012. Gli adolescenti che hanno trascorso più tempo online (social media, Internet, sms, videogiochi) e di fronte a schermi elettronici (smartphone, tablet o pc) e meno tempo su attività offline (interazione sociale in prima persona, sport ed esercizio fisico, compiti a casa, volontariato) avevano un basso livello di benessere psicologico. Tutto ciò poteva essere intuibile: felicità e movimento sono strettamente correlati come lo sono il cattivo umore e lo scarso movimento. Ma la vera sorpresa è stata un’altra: gli adolescenti che trascorrevano una piccola quantità di tempo online erano i più felici. Il benessere psicologico infatti era inferiore negli anni in cui gli adolescenti passavano più tempo sugli schermi e più in alto negli anni in cui trascorrevano più tempo in altre attività offline ma il picco più alto lo si aveva proprio nella fase di transizione. Ancor più sorprendente è il fatto che gli indicatori congiunturali ciclici come la disoccupazione non sono risultati significativamente correlati al benessere psicologico, suggerendo che la recessione innescatasi con la bolla immobiliare del 2007 non è stata la causa della diminuzione del benessere psicologico, che invece potrebbe essere, almeno in parte, dovuta alla rapida adozione degli smartphone e al successivo cambiamento nel comportamento degli adolescenti e nel tempo di utilizzo. Quindi, quale può essere la soluzione per garantire maggior benessere psicologico ai nostri figli? Non è vietando l’utilizzo dello smartphone. Semmai gestendolo e regolandolo e soprattutto intervallandolo con altre attività, che coinvolgano – e qui viene la parte complessa – anche noi genitori. Quante volte infatti capita di fermarsi all’invettiva con i propri figli? “Staccati da quello schermo!” oppure “Lascia il telefono e trova altro da fare”. Non molto efficace, vero? La soluzione è nell’azione: inizia tu. Coinvolgi i tuoi figli in attività di gioco, in casa o meglio ancora all’aperto, dedicagli del tempo: non ci sono altri trucchi o segreti per rendere più sano il rapporto, anche quello con la tecnologia, e aumentare il loro benessere psicologico.