L’anno sta per finire, e secondo alcuni anche il mondo…
Il 2013 sembra essere uno di quelli tosti, forse il più difficile. Se tutto va bene, quello della svolta. La crisi economica non sembra finire, per non parlare di quella politica.
Una delle cose più evidenti ai miei occhi è che ci sono tante persone che, invece di reagire per risolvere, sono parte del problema.
La mediocrità sembra essere sempre più pervasiva…
Avendo la fortuna di girare per aziende di alto livello e di lavorare con i vertici, vedo anche tante persone preparate e motivate che sembrano perse, che sono inefficaci in quello che fanno.
A volte è solo per testardaggine di voler rimanere sulle proprie posizioni, altre è per inesperienza. Cioè l’esperienza ce l’hanno, ma non serve perché i tempi e i problemi sono cambiati. Come sosteneva Einstein, e come dicono le Dinamiche a Spirale, non si possono risolvere i problemi nuovi con il modo di pensare vecchio.
Dov’è l’inghippo? Perché ci sono tanti manager, imprenditori e uomini e donne inefficaci, nonostante l’impegno e la preparazione?
Dei fannulloni impreparati non mi interessa parlarne.
Nel libro “The Innovator Killer”, Cynthia Barton Rabe afferma che il problema è nel “paradosso dell’esperto”. La sua teoria ricorda un vecchio concetto Zen: quello che sappiamo ci limita nell’imparare cose nuove, quello che pensiamo ci frena nel pensare in modi creativi.
L’idea è sempre quella, bisogna aprirsi. Bisogna circondarsi di stimoli (persone, libri, corsi, attività…) che portano novità. Nelle aziende significa assumere persone diverse dalla cultura aziendale. Collaboratori che vengono da campi differenti dal proprio.
Il famoso “effetto medici” è figlio anche di questo. Cosa ha creato il Rinascimento? Secondo Frans Johansson, l’autore del libro “Effetto Medici”, è stato il mix di persone con modi di pensare diversi, che la famiglia Medici creò quando aggregò menti così diverse tra loro a Firenze.
Nel suo libro egli suggerisce di fare lo stesso per:
– andare oltre i luoghi comuni e gli stereotipi
– combinare in modo inedito concetti conosciuti
– rompere le barriere associative e guardare ai problemi in modo nuovo
– entrare in campi e saperi inesplorati
– agire con determinazione, sfruttando anche gli errori e i fallimenti.
Cynthia Barton Rabe dice che i leader del futuro, dovranno avere la capacità di avere “vuja dé”.
E non è un errore di battitura.
Tutti conosciamo il “déjà vu”, quella sensazione di aver già visto/vissuto un momento. Il “vuja dé” è invece la capacità di vedere le cose familiari che facciamo da sempre, come se fosse la prima volta.
Leggendo del suo lavoro, mi sono venute in mente altre aree di vita dove sarebbe utilissimo. Pensa a una relazione amorosa che dura da tempo… Pensa a quanto potrebbe essere utile saper vedere il partner di una vita con occhi nuovi, come se fosse la prima volta? Sarebbe bello! Credo sia un modo per avere più matrimoni con la stessa persona, come dice Nancy nel suo articolo.
Non è facile. Il nostro cervello è stato creato per riconoscere quello che è familiare. Ci vuole impegno e un po’ di metodo. A volte serve un modello a cui ispirarci.
Sapevi per esempio che uno dei più importanti ospedali londinesi ha migliorato il reparto cardiaco pediatrico, studiando il metodo di lavoro del team Ferrari di Formula 1? Che cosa hanno in comune i due, nulla. Solo la necessità di essere veloci ed efficaci. Proprio la differenza può insegnare cose nuove. Se avessero studiato un altro ospedale, non avrebbero avuto idee innovative.
Se mi conosci sai che mi sono innamorato delle Dinamiche a Spirale anche perché con quelle ho capito ancor meglio la PNL. La mia efficienza ed efficacia nell’usarla è migliorata non studiando più PNL, ma imparando dalle DaS.
Forse tra i tuoi obiettivi del 2013 potresti mettere quello di allargare i tuoi interessi. Magari fare qualcosa di nuovo. Qualsiasi cosa che ti dia stimoli diversi.
Magari, visto che la fine del mondo non arriverà di sicuro, potresti iniziare un mondo nuovo per te, non solo nel calendario, ma anche nella vita.
Mi conosci, non sono dell’idea di stravolgere tutto. Basta fare qualcosa, anche piccolo, piuttosto che non fare nulla di grande.
Basta aggiungere una spezia nuova nella tua vita: lavorativa, sentimentale, relazionale, di salute…. per cambiare il sapore di tutto.
Chissà che così non riusciamo a cambiare davvero il mondo, e magari non solo il nostro.
Buona settimana.
Claudio
PS Ti sei già iscritto alla giornata “Obiettivi!” di Milano domenica 20 o di Roma domenica 27 gennaio 2013?
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