La differenza sostanziale fra consulenza e Coaching è questa: in una consulenza, il consulente ti porta una soluzione preconfezionata. Magari personalizzabile. Ma preconfezionata. È una soluzione utile. Risponde in modo semplice a un bisogno comune a tante persone. Un software può essere l’oggetto di una consulenza: lo personalizzi quel tanto che basta ad avere il logo della tua azienda, i nomi del personale e alcune funzioni che ti interessano particolarmente. In questo la consulenza è imbattibile.
Il Coaching è differente dalla consulenza. Il Coaching, quello fatto bene, quello con la C maiuscola non ti porta soluzioni preconfezionate. Ti aiuta a comprendere quali sono le tue necessità, i tuoi bisogni – quelli davvero importanti – e ti aiuta a comprendere le ragioni per le quali vuoi quello che vuoi. Una volta che ti ha aiutato a comprenderlo non ti offre una soluzione pronta: richiede che inizi il tuo percorso di crescita. Il Coaching ti chiede di fare tutto quello che serve per essere la persona che desideri.
E una buona scuola per Coach – una di quelle scuole per Coach che formano dei Coach con la C maiuscola – ti dovrebbe insegnare proprio a fare questo: a stare un passo indietro al cliente o meglio ancora un passo di lato e aiutarlo a ottenere i risultati che desidera senza prenderlo in braccio e portandolo dove vuole, ma aiutandolo a comprendere come e soprattutto perché lo vuole. E ogni volta che sembra aver perso la strada, il Coach lo aiuta a ritrovare la direzione.
Una buona scuola per Coach dovrebbe fare questo. La nostra Extraordinary Coaching School lo fa. Per questo non propongo i nostri servizi a tutti e seleziono gli ingressi: non tutti possono essere degli Extraordinary Coach. La ragione è semplice: non tutti lo vogliono! Essere un Extraordinary Coach è faticoso, richiede impegno, fatica e studio.
Poi quando finisci il percorso inizi a lavorare seriamente, perché le persone sanno che porterai risultati, sanno che lo farai in modo etico, sanno che un Extraordinary Coach è un professionista integro, cioè non spezzettato: conosce tutto il buono che è in lui e accetta i suoi limiti. Ha lavorato per diventare quella persona straordinaria e accetta di farlo per tutto il resto della sua vita perché sa che la qualità non è un traguardo ma un percorso di crescita continuo.
Per diventare un Extraordinary Coach hai una sola occasione ogni anno: partecipa a “Il Coaching secondo Claudio Belotti”. Conosciamoci, impara il mio metodo originale “One Hand Coaching”, scopri i miei valori, il mio amore e il mio rispetto per questa professione straordinaria che svolgo da ormai quasi trenta anni, in Italia e nel mondo, che mi ha portato a diventare “Master Trainer” per Anthony Robbins e "Master Trainer in NLP for Business" scelto direttamente da Richard Bandler co-creatore della PNL insieme a John Grinder e Frank Pucelik.