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Prendersi cura di sé

Prendersi cura di sé è importante. Per essere felice, in salute e soddisfatto devi stare bene con te stesso e avere bene chiaro in mente cosa vuoi e perché vuoi quello che vuoi.

Per questa ragione prendersi cura solo di sé non è più sufficiente: bisogna prendersi cura dei sé. Sia quando significa amare e dare le giuste attenzioni e priorità a sé stessi, sia quando il se implica un’altra condizione.

Se mi conosci e mi segui sai che una delle frasi che ripeto più spesso è “non hai abbastanza fantasia per immaginare che cosa di bello la vita ti riserva se decidi di impegnarti a fare la tua parte”. Spesso a tante persone capita di concentrarsi solo sulla prima parte della frase, sulla felicità che si raggiunge quando si ottengono dei risultati e dimenticarsi del tutto della seconda, della condizione o delle condizioni alle quali siamo disposti a realizzare ciò che desideriamo.

Oggi sentiamo dire spesso in questo periodo surreale di coronavirus che “andrà tutto bene”. Nella realtà nessuno sa se andrà bene. Io ci credo e per questo e mi impegno personalmente in molti modi. Lo faccio perché so che andrà tutto bene, se facciamo la nostra parte e se restiamo a casa; non perché ce lo impongono ma perché abbiamo capito che dobbiamo essere parte della soluzione. Se non possiamo aiutare, dobbiamo, ripeto dobbiamo (operatore modale di necessità) evitare di peggiorare le cose.

Questa è la differenza tra un sogno e un obiettivo: un obiettivo si realizza agendo con una direzione specifica. Non accade per magia. È il risultato di aspettative inferiori al tanto impegno: e questi sono anche gli ingredienti fondamentali per trasformare il sogno in realtà.

Per costruire insieme un obiettivo efficace dobbiamo sapere cosa vogliamo scegliere. Qualcuno direbbe rinunciare, ma se lo facciamo con coscienza è una scelta, non una rinuncia; lo facciamo oggi, per avere un domani migliore. Quale “prezzo” siamo disposti a pagare per ritrovare una nuova (e nostra) straordinaria normalità?

Quale prezzo per poter tornare a fare la spesa senza paura e ore di fila? Per girare liberamente in città? Per tornare a vedersi, ad abbracciarsi, a ridere insieme, a condividere momenti di crescita, di studio, di vita?

Utilizziamo questo periodo per prenderci cura dei sé. Usciremo da tutto questo migliori se saremo stati in grado di far del bene a tutti facendolo prima di tutto a noi stessi.

Nella nostra scuola per Coach utilizziamo spesso il motto dei cavalieri della tavola rotonda “nel servirci l'un l'altro ci rendiamo liberi”. Servirci, significa essere al servizio…

Facciamolo tutti, oggi! Mettiamoci al servizio del prossimo, facendo, come minimo, tutto ciò che è necessario per uscire prima possibile da questo momento: restiamo a casa. E pensiamo che c’è chi vorrebbe farlo ma non può, perché deve uscire essendo in prima linea e rischiando pure l’infezione. Rispettiamoli.

Ci renderemo liberi, se saremo stati in grado di servirci l’un l’altro. Se saremo parte della soluzione e non del problema.

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