L’altro giorno io e Martina siamo andati a sciare al Tonale. Nevicava, ma le avevo promesso che saremmo andati e così abbiamo fatto. Il giorno prima, passando per uno dei paesi della valle, abbiamo visto una ciaspolata. Di fatto, abbiamo visto solo l’arrivo dove i partecipanti si congratulavano e sorseggiavano vin brulè. Vedendoli mi è venuta voglia, e mi sono ripromesso di berne un po’ anche io a fine sciata il giorno dopo. La mattina seguente, io e la mia principessa ci siamo svegliati, preparati e siamo andati a prendere la funivia. La neve cadeva fitta, lo spettacolo era bellissimo, un quadretto di montagna perfetto. Nella cabina della funivia con noi c’erano tre ragazzi. Un maschio e due femmine abbastanza giovani, parlavano una lingua che non riuscivo a riconoscere. Era una lingua dell’est europeo, non russo, ma giù di lì. A volte, buttavano lì una parola in inglese. Le due ragazze carine, il ragazzo simpatico, con il tipico viso di chi viene dall’est. A un certo punto, lui tira fuori un termos e si versa nella tazza una bevanda calda, rossa… dello stesso colore del vin brulè. Tra me e me penso, un po’ presto le nove del mattino per bere alcool… detto questo mi rendo conto che se è russo (o giù di lì) per loro è normale. Guardandolo bene, mi rendo conto che ha la tipica faccia dell’ubriacone dell’est. Occhi piccoli, denti storti… poi ride continuamente, sarà sicuramente ubriaco. Il fatto che dalla tazza non uscisse nessun odore di vino avrebbe dovuto darmi qualche indizio, ma la mia mente era già partita nel suo trip. Mi facevo i miei film su quel ragazzo, sul fatto che beveva e sarebbe stato pericoloso sulle piste. Chissà poi cosa faceva con le due ragazze…
Improvvisamente mi sono svegliato!
Martina mi ha chiesto che lingua fosse quella parlata dai nostri amici, e così ho chiesto. Era polacco. Il ragazzo simpaticissimo beveva un tea biologico, ecco perché non c’era l’odore di vino! Un tea biologico super sano, che io, nella mia mente distorta, avevo trasformato in vin brulè.
Io, il grande coach, trainer e bla, bla, bla…
Lo ammetto, nonostante tutta la crescita personale che ho fatto, sono stato vittima dei miei stessi preconcetti (che pensavo di aver rimosso completamente) e mi sono comportato da stupido. Ho fatto quello che non sopporto quando viene fatto a me con i “sì, voi bergamaschi di qui, voi settembrini di là, voi mancini, maschi, trainer di PNL, robbinsioniani…” e così via Capita! Nulla di male, “errare humanum est”, l’importante quando sbagli è accorgerti e imparare. Non sono perfetto, non lo è nessuno. Siamo tutti pieni di preconcetti e minchiate imparate chissà quando e chissà da chi.
Tu quali hai? Ti fanno distorcere la realtà come hanno fatto a me? Sei sicuro di vedere le cose come sono?
Se io posso trasformare un ragazzo simpatico, che beve tea biologico, in un ubriacone che bene vin brulè, sono sicuro che faccio anche altre stupidate. E se sei normale, probabilmente ne fai anche tu. Che dici? Claudio