È la domanda che mi ha fatto mia figlia. Mi ha spiazzato.
“Io sono libero, le ho risposto”.
Non è bastato, è ancora piccola (7 anni) ma è una femmina e poi è una bambina di oggi, non la freghi.
“No papi, io dico libero, libero”
“Cioè?” dico io.
“Libero di fare quello che vuoi”
“Appunto, sono libero” insisto.
“Non hai capito papi, libero di fare quello che vuoi e di non fare le cose, tipo dover stare con noi, lavorare, vestirti…” fa una piccola pausa “cioè stare nella natura a fare niente, così, magari nudo senza vestiti e fare solo quello che vuoi”.
Questa è mia figlia. Dovrei aspettarmi questi discorsi. È mia figlia ed è uscita dalla pancia di Nancy non potrebbe essere diversa. Poi non è la prima volta che mi fa uscite che mi danno da riflettere e pensare … Come quella volta che mi ha detto che se Dio è nostro Padre allora io ero suo fratello (oltre che a essere il papà qui sulla terra), ma questa è un’altra storia.
Quello che mi ha dato da pensare è questo concetto semplice, diretto della libertà. Essere nella natura, “magari nudi” a fare quello che vuoi.
Forse ci complichiamo la vita. Certo ci sono tante cose che dobbiamo fare, e come ho detto a mia figlia io sono fortunato perché quelle che devo fare io mi piacciono. Detto questo mi permetto di condividere questo semplice ragionamento da seggiovia in montagna (luogo di grandi pensieri e conversazioni) con voi.
Io sono di parte, le parole delle mie figlie hanno per me più valore di quello che gli daresti tu, però pensaci. “Ti piacerebbe essere libero?”.
Forse non puoi girar nudo nella natura a fare quello che vuoi, però puoi spogliarti da un po’ di cose che non ti piacciono, puoi stare in luoghi più naturali ed essere più naturale: fare di più quello che vuoi (e/o meno quello che non vuoi).
Io ho iniziato. Se inizi anche tu Martina, tutti i bambini del mondo e anche tu sarete più felici.
Claudio