We can be Heroes

Obiettivi e Promesse

A capodanno, probabilmente, hai fatto qualche “buon proposito”. Purtroppo la maggior parte delle persone che li fa, poi non li raggiunge. Questo non perché siano difficili ma perché non fa nulla per conseguire gli obiettivi preposti. Secondo una ricerca, pubblicata tre anni fa sui quotidiani “la Stampa” e “la Repubblica”, l’italiano medio fa lo stesso “buon proposito” per 3/5 anni per poi smettere di farlo, non perché lo raggiunge ma perché rinuncia. Il problema è alla base. Non dovremmo pensare ai “buoni propositi” come “obiettivi”. Dico questo perché gli obiettivi, per come sono intesi da molti, non funzionano.

Ti ho confuso? Come posso io, che voglio convincerti a frequentare con me la giornata chiamata “Obiettivi!”, dirti di non definirne uno?

L’idea mi è venuta ultimamente, leggendo qui e là e parlando con amici e colleghi. Il problema non sono gli obiettivi, ma come sono intesi. Spesso sono visti come qualcosa che è al di fuori di noi, qualcosa da raggiungere in futuro, per cui faticare, fare rinunce… Nel mio metodo “one hand coaching” la definizione degli obiettivi è al quarto passo, quello legato al dito anulare. Gli ho messi lì, al penultimo di cinque passi, perché in quel modo funzionano. Il mio metodo dà risultati, perché gli obiettivi vengono dopo lo scopo e la visione, quindi hanno la forza che serve per poterli trasformare in realtà. I goal sono uno strumento utile, anzi utilissimo; possono essere però controproducenti se sono solo obiettivi ai quali tieni tanto, magari troppo, rispetto allo scopo o alla visione. Alcuni dei miei “colleghi coach” chiamano questi obiettivi così importanti: “la magnifica ossessione”, che brutta cosa! L’obiettivo non dovrebbe essere un’ossessione, seppur “magnifica”, dovrebbe essere uno strumento, un modo per esprimere chi sei, per costruire la vita come tu la vuoi. Io, come sai, la penso diversamente da molti altri coach. Per me gli obiettivi dovrebbero essere una parte di noi. Più che un’ossessione, dovrebbero essere una promessa che fai a te stesso. Nell’one hand coaching sono associati al dito anulare, dove si mette la fede, l’anello che rappresenta l’impegno preso e soprattutto la tua visione, valori e modo di vivere. Per raggiungere questi ultimi non fai rinunce, ma scelte!

Se i tuoi obiettivi sono allineati al tuo scopo, alla tua visione, non sono più impegni ma sono modi di vivere, percorsi che creano quello che vuoi.

È una piccola differenza ma sostanziale. Pensa ad esempio a questi tre fattori: – una promessa legata a chi sei, è carica di emozioni positive, il vero carburante del successo – le promesse allineate a chi sei sono garanzia di vero successo, quello che da soddisfazione, non solo risultati – una promessa legata a scopo e visione allinea la tua mente conscia e inconscia, mente e cuore, corpo e spirito. Ti rende un pezzo unico (integro), più felice e quindi più efficace. Il mio invito è di iniziare l’anno pensando in modo diverso. Pensa agli obiettivi come qualcosa che è parte di te, non che è fuori di te da creare o da andare a conquistare.

Facendo così, diventeranno realtà più facilmente.

Facendo così, ti godrai il viaggio e non sono l’arrivo a destinazione.

Facendo così, varrà la pena fare le scelte che farai.

Prendi impegni come questi con te stesso. Se vuoi, puoi farlo insieme me a online. Oppure puoi farlo da solo, o con chi vuoi. L’importante è farlo, e farlo bene. È la tua vita, è il tuo anno. Fai qualcosa prima che sia già passato. Buon anno! Claudio

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