È quello che ha sempre voluto fare, ha iniziato a buttarsi dai grattacieli con il paracadute, in maglietta, e domenica ha battuto il record. Nessuno, prima di lui, aveva “volato” da così in alto e così veloce.
Qualcuno dirà che è un record inutile, utile solo agli sponsor. Il dato di fatto è che tutte le televisioni più importanti erano collegate, e moltissime persone, in tutto il mondo, incollate agli schermi.
Sai perché?
Perché abbiamo bisogno di eroi.
Eroi che lavorano tutta una vita, che hanno un team che lavora per loro, che ci mettono due ore e mezza per salire a più di 39.000 metri di altezza, e meno di cinque minuti per scendere a terra.
Il tutto per dirci che i nostri limiti sono molto oltre quello che pensiamo.
Molti vivono vite comode, a volte piatte, noiose. Abbiamo tutti bisogno di questi eroi per svegliarci dal torpore. Per ricordarci di sognare, come facevamo da bambini, senza tanti limiti. Con la voglia di andare oltre l’ordinario.
Ecco cosa diceva su di lui Wikipedia, prima del record di domenica:
“Nel 1999, Felix ha realizzato il record mondiale per il salto più alto con il paracadute da un edificio, saltando dalle Petronas Towers a Kuala Lumpur in Malesia. Il 31 luglio 2003, Baumgartner è diventato la prima persona ad attraversare il Canale della Manica con una tuta alare in fibra di carbonio. Baumgartner ha stabilito il record mondiale per il più basso BASE jump, saltando dalla mano del Cristo Redentore a Rio de Janeiro. È stato inoltre la prima persona a saltare dal viadotto di Millau in Francia, il 27 giugno 2004 e la prima persona a lanciarsi dal Turning Torso edificio di Malmö, in Svezia il 18 agosto 2006. Il 12 dicembre 2007 fu il primo a saltare dal Taipei 101 da circa 390 m (1 280 piedi), allora il più alto edificio del mondo.”
Sembra che questo uomo non si stanchi mai di superarsi. Lo fa convivendo con la paura, che a suo dire, è la sua alleata per “non fare un passo troppo in là dalla pedana”. Grazie alle sue imprese ci saranno nuovi materiali, la scienza si porrà nuove domande sui limiti fisici del corpo umano e, se tutto va bene, le mie figlie avranno un ricordo di un’impresa vista dal vivo. Io mi sono perso il primo uomo sulla Luna e ho purtroppo visto l’esplosione dello Shuttle.
Mi chiedo quante persone hanno gioito alla sua rinuncia di qualche giorno fa per maltempo. Quante hanno sperato in una tragedia per il gusto macabro dell’incidente, oppure per vedere qualcuno fallire. C’è sempre chi gode dei fallimenti altrui. Solitamente sono persone che, nella loro vita, ne hanno una collezione. Sono quelle persone che credono che “mal comune, mezzo gaudio”.
Io penso che il successo di qualcuno dovrebbe essere gaudio di tutti. Perché è un esempio, qualcosa che ci dovrebbe ispirare.
Io davanti alla TV avevo le palpitazioni, ero emozionato, nervoso, eccitato…
I miei salti nel vuoto si rifanno a millenni fa nell’esercito, dove non fai caduta libera. Poi qualche salto in tandem, dove fai caduta libera, anche se tecnicamente non lo è, visto che c’è una pilotina.
Vederlo girare su se stesso mi ha fatto paura, ho pensato non riuscisse a fermarsi. Quando lo ha fatto, ho sospirato di sollievo. Mi sono commosso…
Le imprese mi commuovono. Mi commuove vedere un team come il suo che lavora con lui e per lui. Che crede, soffre e gioisce al suo fianco.
Forse sono un po’ romantico. Per alcuni infantile o magari stupido, però a me questi eroi delle fiabe moderne emozionano tanto.
Ce ne sono così pochi…
La politica ce li dà con il contagocce, la Religione pure, lo sport sempre di meno… Servono persone come Felix.
Quindi, lo ringrazio. I miei amici austriaci sono fieri di lui e fanno bene. Ci ha dimostrato che, sempre come dice lui, “l’unica cosa che ti separa tra te e i tuoi obiettivi è la storia di merda che ti racconti del perché non riesci a raggiungerli”.
Buona settimana.
Claudio