Nonostante l’empatia non sia esplicitamente menzionata nella gerarchia dei bisogni di Maslow, è chiaro come sia importantissima per la soddisfazione di alcuni dei bisogni basilari dell’essere umano. Ricordo che alla base della famosa piramide ci sono bisogni fisiologici primari.
Poi troviamo c’è il bisogno di sicurezza, inteso come certezza e protezione. Al terzo livello troviamo l’amore e il senso di appartenenza, che include la necessità di rapporti umani e relazioni sociali (che ci sono tanto mancati durante il covid). Al quarto livello c’è il bisogno la stima, che comprende l’autostima e soprattutto la stima degli altri.
In cima alla piramide troviamo il bisogno l’autorealizzazione, che si riferisce alla crescita e realizzazione personale, cioè l’andare oltre sé stessi. L’empatia è fondamentale per soddisfare diversi bisogni. Se siamo in buona compagnia ci sentiamo più sicuri, soddisfiamo il bisogno di amore e di appartenenza, e anche di realizzazione, per esempio, attraverso una squadra unita e performante.
L’empatia implica la comprensione e la condivisione dei sentimenti altrui, abilità che noi esseri umani abbiamo grazie anche ai neuroni a specchio, che è essenziale per costruire relazioni umane vere, profonde e appaganti. La domanda è: “si può imparare ad essere più empatici e a creare e vivere senso di appartenenza?”. Ovviamente sì! Ecco perché abbiamo organizzato la giornata dell’Extraordinary Talk proprio su questi argomenti con ospiti straordinari a Milano, sabato 24 giugno.
Le persone empatiche, infatti, sono maggiormente in grado di avere rapporti umani creando fiducia e quindi formando relazioni solide durature. Inoltre, se ci pensiamo, l’empatia è utile anche al soddisfacimento del bisogno di stima. Essendo empatici, possiamo condividere con gli agli altri un apprezzamento sincero, il rispetto dei loro sentimenti, che aumenta il loro senso di autostima e stima. A sua volta, essere in empatia con gli altri aumenta anche il nostro senso di autostima. Tutto questo porta ad avere un senso di appartenenza e unità che è alla base della costruzione di una vera squadra.
Essere un team in famiglia, in azienda, nei vari gruppi di cui facciamo parte è importante per molte ragioni. Eccone alcune:
Benessere emotivo: l’appartenenza a una comunità o a un gruppo può fornire supporto emotivo, un senso di accettazione e la sensazione di essere compresi. Ciò può portare a una maggiore felicità, autostima e benessere generale. Inoltre, migliora le prestazioni e i risultati di tutti.
Supporto sociale: l’appartenenza a un gruppo o a una comunità può fornire supporto sociale, che è particolarmente importante durante i momenti difficili, le sfide o le transizioni della vita. I membri di una comunità si danno, supporto, assistenza e risorse.
Formazione di una identità forse: l’appartenenza a un gruppo aiuta le persone a sviluppare un senso di identità e scopo perché fornisce un quadro per capire (per esempio) chi sono e in cosa credo.
Motivazione: l’appartenenza a un gruppo aiuta ad avere motivazione per raggiungere obiettivi e perseguire i propri scopi. Quando siamo parte di un team siamo più disposti a correre dei rischi e provare cose nuove perché non ci sentiamo soli. Queste sono solo alcuni dei benefici dell’essere parte di qualcosa e sentire un senso di appartenenza profondo e sincero.
A parte i maggiori risultati, il maggiore successo l’empatia l’appartenenza portano a una migliore salute mentale e fisica, a relazioni più appaganti forti e un maggiore senso di scopo e realizzazione nella vita. Non a caso nello sport, nel mondo del lavoro e nelle comunità sociali questo aspetto è considerato importantissimo.