La ragione per la quale abbiamo la percezione che il cambiamento diventi sempre più difficile con l’aumentare dell’età potrebbe essere stata svelata da una ricerca della John Hopkins University, pubblicata a fine anno sulla rivista Neuron. La ricerca che si è posta l’obiettivo di individuare e verificare i meccanismi del cambiamento su azioni decise in precedenza – per semplificare potremmo vederla un po’ come la capacità di essere flessibili contro la tendenza all’abitudine – ha scoperto che contrariamente a quanto ipotizzato in precedenza non è una sola area del cervello a sovrintendere la gestione delle decisioni. Il meccanismo decisionale del cervello prevede in realtà la comunicazione fra due aree distinte. Il fatto che la comunicazione del cambiamento avvenga fra aree diverse è la ragione del rallentamento progressivo, più ancora della flessibilità, della nostra capacità di rivedere le scelte prese, soprattutto quelle istantanee come possono essere quelle prese alla guida di un veicolo o durante uno scambio di gioco. La buona notizia è che la flessibilità e il cambiamento possono essere allenati e portati avanti giorno per giorno come buone abitudini: l’abitudine al cambiamento, un ossimoro molto utile! E’ possibile infatti allenare la capacità neuroplastica del cervello con esercizi mirati ma anche con il semplice utilizzo della mente: leggi, scrivi, ascolta audiolibri, frequenta corsi e accetta nuove sfide che mettano in gioco le tue convinzioni. Accettare il cambiamento è fondamentale per essere felici, imparare a guidarlo dove desideriamo è fondamentale per rimanere mentalmente giovani.