“L’estate sta finendo e un anno se ne va, sto diventando grande, lo sai che non mi va…” cantavano i Righeria e se te la ricordi anche tu sei “grande” come me.
A giorni compio 44 anni. 44! Le mie figlie dicono che non vogliono che diventi vecchio. Da ragazzino mi ha sempre spaventato molto di più la vecchiaia della morte.
Mia moglie dice che con i capelli bianchi sono più affascinante ma è mia moglie e ci sta che dica così. Un fatto è certo i capelli sono più bianchi e se non faccio stretching i miei muscoli si irrigidiscono più velocemente.
Nella vita ne ho fatte di tutte. Notti in bianco, doccia veloce, caffè doppio e via a lavorare. Mangiare 2 salsicce con patatine fritte, vino e grappe a volontà per poi dormire e svegliarmi senza problemi. Dormire su “letti” di ogni genere con rumore e compagnia rumorosa. Ho fatto tante cose che è meglio non scrivere e il giorno dopo non le sentivo neppure.
Oggi è diverso. Non è solo l’età. Sono le responsabilità, i figli, il mutuo gli impegni presi… Forse è cambiato il modo di pensare. Io non me ne rendo conto ma quando parlo con i ragazzini è subito evidente.
Conosco persone, non sono Testimoni di Geova, che non festeggiano il compleanno. Alcuni sono addirittura tristi perché stanno diventando vecchi.
Diciamoci la verità sarebbe bello poter essere giovani per sempre.
Ma diciamoci tutto allora. Sharon Stone dice che per chi come lei è sopravvissuta al cancro la vecchiaia non è un problema, è una conquista. Il Presidente di una multinazionale con cui lavoro, anche lui ha sconfitto un tumore terminale, dice che per campare bisogna invecchiare. Diventare vecchi non è bello ma l’alternativa è peggio.
Ricordo un racconto di Jorge Luis Borges di cui non rammento il titolo. Il protagonista è alla ricerca di una tribù di esseri immortali. Li cerca in tutto il mondo aspettandosi di trovare esseri straordinari: belli nell’aspetto, saggi e colti. Nei suoi viaggi si imbatte in un gruppo di persone che vivono nel fango, come animali. Non ricordo bene il racconto, l’ho letto tempo fa o forse è la vecchiaia, ma ricordo che alla fine gli esseri immortali sono proprio quelli che vivono come animali. Vivono così nella noia, abbandonati a se stessi perché non hanno più stimoli. Hanno provato tutto e non finirà mai.
Nei racconti sui vampiri, meno intellettuali di Borges, gli esseri della notte si sentono dannati perché non muoiono. Steve Jobs, purtroppo malato anche lui, dice che la morte è la più bella invenzione della vita perché fa pulizia.
Se non ci fosse la morte non avremmo fretta di nulla. Non saremmo motivati a fare nulla.
Crescere, diventare grandi, compiere gli anni fa parte dell’essere vivi. Si dovrebbe festeggiare ad alcuni questa festa è stata tolta.
Noi che ce l’abbiamo ancora dovremmo festeggiare. E magari dovremmo festeggiare tutti i giorni così al compleanno siamo costretti a fare un festone giusto per differenziare quel giorno dagli altri.
Io quest’anno non farò una gran festa. Festeggerò alla grande ma con poche persone. Il giorno del mio compleanno lo prendo tutto per me. La sera per la mia famiglia e il giorno dopo per i miei amici stretti.
Nel frattempo guarderò i miei capelli bianchi pensando che ognuno rappresenta una di quelle nottate o uno dei miei giorni più belli. Ecco perché ne ho tanti. Si narra che la grandissima Anna Magnani sedendosi al trucco disse al truccatore “mi raccomando non mi tolga le rughe, ci ho messo una vita a farle”.
Buona fine estate. È finita perché l’abbiamo vissuta a pieno. Arriva l’autunno e l’inverno. Altre due stagioni da vivere e godere. In modo diverso ma sempre da godere.
Claudio