Cos’è la felicità? Stando a Oscar Wilde, la felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha. E io sono d’accordo. Passiamo tanto tempo a desiderare ciò che non abbiamo o che hanno gli altri che ci scordiamo di tutto quello che abbiamo già. E questo non serve in alcun modo. Non è uno stimolo a far meglio, a crescere. Guardare a ciò che si ha, invece lo è. In che modo? Molto probabilmente, se vivi oggi in un paese del primo mondo – come lo è l’Italia – hai una casa in cui vivere, acqua potabile, energia elettrica e riscaldamento. Hai cibo e vestiti. Mezzi di trasporto per muoverti e strade più o meno decenti (e trafficate) sulle quali farlo. Allo stesso modo hai denaro sufficiente ma non tutto quello di cui avresti bisogno per fare quello che vuoi. Ecco, se pensi a tutto questo, dovresti essere felice. Perché tutto ciò che hai è molto più di quello che ha gran parte della popolazione mondiale e perché ciò che non hai, hai la possibilità di ottenerlo ed è sicuramente una delle leve che ti spinge a lavorare con passione, a crescere e migliorare nella tua vita. Se invece impieghi il tuo tempo e le tue energie a fare confronti con gli altri e con quello che hanno sarai sempre insoddisfatto perché ci sarà sempre qualcuno che ha più successo. Ci sarà sempre qualcuno migliore, più intelligente, più ricco, o apparentemente più felice. Al di là delle cose materiali, ci sono tre segnali (più uno) che ti dicono che sei una persona felice e puoi imparare a coglierli. Vediamo insieme quali sono:
1. Hai dei buoni amici. Se hai al tuo fianco due o tre amici sui quali puoi mettere la mano sul fuoco – e loro possono fare altrettanto con te – hai un tesoro prezioso, che vale da solo una grande parte della felicità della tua vita.
2.Sai che non esiste il fallimento. Se mi conosci e hai seguito qualche corso dei miei – ad esempio il – sai che questo è un presupposto della PNL. In Programmazione Neuro-Linguistica non esiste fallimento. Solo feedback o meglio ancora insegnamenti.
3. Non hai bisogno di metterti costantemente sotto i riflettori. Intendiamoci: quando è giusto farsi riconoscere il merito del proprio lavoro, sai come fare. Il resto del tempo riesci a dare agli altri, ai tuoi collaboratori e ai tuoi colleghi il giusto spazio per avere ciò che meritano.
Infine, un segnale molto importante da cogliere è la consapevolezza di avere uno scopo. Non è detto che tu l’abbia scoperto, non ancora almeno. Ma è qualcosa su cui dovresti lavorare. Se ce l’hai, ok. Se non sei del tutto sicuro, inizia a pensarci. Cosa ti spinge a fare quello che fai? Avere uno scopo significa essere padroni della propria vita: quando sai ciò che vuoi, non ti pesa farlo. Se hai uno scopo sai che ciò che hai è esattamente ciò che vuoi. Se hai uno scopo, sei felice. Un suggerimento… Vuoi lavorare sul tuo scopo ma non sai da dove partire? Inizia con il mio libro Prendi in mano la TUA felicità e ricorda: acquista i miei libri per un valore pari a 150€ entro il 24 dicembre 2018, invia la prova d'acquisto all'indirizzo mail info@extraordinary.it e riceverai subito un ingresso GRATUITO al workshop OBIETTIVI! che si terrà a Milano il 20 gennaio 2019. Per ulteriori dettagli informati qui o chiama il numero verde 800 589 777.