We can be Heroes

Essere, diversi (e la virgola non è un errore di battitura).

Ci sono bambini che si sentono diversi dagli altri, perché lo sono. Di fatto tutti siamo diversi, questo è il bello. Solitamente cercano di adeguarsi, di “fit in” per evitare di essere esclusi dal gioco o presi in giro da qualche bullo. Crescendo spesso la cosa non cambia. Da adolescenti non sono troppo interessati alle cose che fanno tutti. Sono attirati da altro. Qualcosa che per loro è speciale…

Se tutto va bene rimangono così e si creano la vita che desiderano. Sono felici, a volte sono davvero speciali.

Se tutto va male, si adattano. Diventano normali, cioè nella norma, rinunciando alla loro particolarità. È un vero peccato per il mondo e per loro, che ovviamente non potranno mai essere pienamente soddisfatti.

Non so se sai di cosa parlo.

Sei in un gruppo di persone: al lavoro, in una festa o altrove e ti senti come un pesce fuor d’acqua. Ti rendi conto che c’è qualcosa di diverso dentro di te. Non è meglio o peggio, è solo diverso.

Se capita una volta ogni tanto, forse è solo uno stato d’animo passeggero, basta stare al gioco del momento, “in Rome do as the romans do” dicono gli americani. Ma se capita spesso?

Puoi cercare di cambiarti. Adattarti, essere nella norma. Avrai, forse, meno problemi e sicuramente, una vita meno tua e quindi meno bella.

Oppure puoi cercare di cambiare loro, ma chi sei tu per farlo? Ne hai il diritto? Lo vogliono? Te lo hanno chiesto? Ne sei capace? E se loro fossero felici così?

La terza possibilità è che cambi la situazione, cioè frequenti posti, persone e attività diverse. Ne cambierai un po’ forse ma, prima o poi, ti sentirai come un pesce nel suo mare. Se proprio non lo trovi, dovrai fartelo tu. Non saresti il primo, tante donne e uomini, alcuni persino famosi, ci sono già riusciti.

Certo anche questa, come le altre cose già scritte in questo blog, non è semplice, tantomeno facile.

È più facile adattarsi, andare con lo standard comune (che è basso) e normalizzarsi. Saresti in grande compagnia, nel senso di numero di persone.

È curioso come cerchiamo di essere normali, come la società cerca di trasformare i nostri figli in persone comuni nonostante poi, premiamo i diversi siano essi: Vivienne Westwood, Renzo Rosso, Papa Francesco o altri.

Non dico di stravolgere il mondo di tutti o tuo. Dico di essere. Di essere te stesso, quindi di essere diverso. Non farlo è il peggiore dei peccati, quello che ti manda all’inferno ancora prima di morire.

Forse è anche questo il messaggio di Gesù, essere se stessi anche se devi "morire" per questo. Anche perché poi risorgi e ascendi al cielo.

Buon fine di week end pasquale e buona settimana.

Claudio

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