L'anno scorso è stata una lotta su molti fronti. C’è chi ha dovuto combattere battaglie impegnative con la salute degli altri o con la propria. C’è chi ha dovuto affrontare non meno onerosi cali di fatturato e complessi cambiamenti nel modo stesso in cui viveva la propria vita o svolgeva il proprio lavoro. Da imprenditore ho avuto la necessità di confrontarmi non solo con i miei bisogni e le mie necessità ma anche con quelle dei miei collaboratori.
Questo gruppo affiatato che ha reso possibile tutto quello che abbiamo fatto nel 2020 e che a breve andrà a creare qualcosa che in molti da tanto mi chiedono di realizzare. Insomma, fra le tante difficoltà, come sempre accade, ci sono sempre tante opportunità. Per coglierle è fondamentale conoscere lo stato della propria azienda e dei propri dipendenti. Ne “Gli Stadi del Successo” ti spiego quali sono gli stadi di vita di una azienda.
Te lo dico subito per essere chiaro: lo stadio ottimale si chiama Prime. Gli altri stadi che attraversa una azienda iniziano con il corteggiamento, con l’idea dell’imprenditore. Poi se l’azienda nasce, si passa all’infanzia, con la crescita si attraversano gli stadi Toddler, o Go-go, nel quale l’azienda inizia a muovere i primi scoordinati passi. Poi arriva a una fase di adolescenza. Periodo difficile, si sa, come in ogni crescita.
Da qui, se si acquisisce la necessaria maturità, ci si porta nel Prime. Questo stadio ottimale è dove ogni azienda dovrebbe trovarsi (e rimanere) per ottenere i migliori risultati. Per farlo è necessario fare attenzione ad alcuni aspetti della gestione: fra questi c’è sicuramente l’umore dei collaboratori. Se rimane alto, l’azienda può continuare a prosperare. E in che modo si può agire per assicurarsi che ciascuno in azienda viva il lavoro in modo positivo?
Vediamo insieme alcune strategie semplici per farlo:
- Ripassa mission e strategie: rivedi regolarmente la mission della tua azienda e assicurati che risponda direttamente ai bisogni delle persone che lavorano insieme. Si tratta di fare il punto e tarare la ragione per la quale ci si ritrova tutti insieme in azienda o ciascuno da casa propria ogni giorno e la ragione che vi porta a realizzare ciò che fate. Qual è la mission della tua azienda? Condividila una volta di più, soprattutto nei momenti difficili.
- Sii trasparente sullo stato delle cose: nella maggior parte dei casi le persone non si preoccupano quando le cose vanno ma quando non sanno come vanno. O almeno se ne preoccupano molto di più nel secondo caso. Nella prima opzione, quando mostri con trasparenza ciò che accade all’azienda e al mercato hai la possibilità anche di dire ciò che puoi e vuoi fare come imprenditore o manager, ciò che chiedi ai tuoi collaboratori e dare delle tempistiche per raggiungere quegli obiettivi.
- Investi nei collaboratori: questo dovrebbe accadere ciclicamente in ogni periodo. Dai alle persone delle responsabilità che le facciano sentire di avere il controllo del loro lavoro. Obiettivi o compiti più o meno grandi o gravosi a seconda del ruolo e del profilo personale. L’importante è che ci sia questo aspetto di affidamento, di fiducia diretta e personale: una investitura a tutti gli effetti. In questo modo emergeranno facilmente pregi e attitudini personali da incentivare e far coltivare alla persona.