In un post di qualche tempo fa ti ho parlato del principio di Peter o principio di incompetenza. Si tratta di un principio paradossale elaborato dallo psicologo canadese Laurence Peter che dice che in una gerarchia, ogni dipendente tende a salire di grado fino al proprio livello di incompetenza. Questo accade per una ragione.
In azienda di solito accade quanto ti sto per descrivere (e sono sicuro che ritroverai nella tua vita lavorativa aziendale questo tipo di esperienza): quando si ha bisogno di un team leader, i manager scelgono di far crescere un interno e la scelta solitamente ricade sul membro più produttivo del team. Alcune persone molto produttive diventano grandi leader altre no, con conseguenze sulla produttività e sulla catena di comando.
La ragione per la quale accade questo, cioè che alcuni diventano leader e altri no, si può spiegare facilmente con il principio di Peter. Ma voglio andare ancor più in dettaglio: non è solo una questione di competenze e capacità individuali. Quando una promozione per linee interne fallisce, il problema non è solo del singolo che non era adeguato al ruolo. Il problema è anche del team, nel senso che ne paga le conseguenze e del manager che ha scelto la persona per la promozione.
Imparare a conoscere lo stadio di sviluppo della tua azienda – e delle persone che ne fanno parte – può darti maggiore sicurezza e una consapevolezza in più. Nel mio ultimo libro “Gli Stadi del Successo” Roi Edizioni ti spiego in maniera semplice e chiara quali sono le caratteristiche che identificano lo sviluppo di una azienda e come queste influenzino il comportamento delle persone che operano al suo interno. In questo modo potrai comprendere in modo rapido quali sono le dinamiche più importanti alle quali fare attenzione.
Quando si sceglie di promuovere è importante tenere in considerazione anche altri aspetti oltre a quello della produttività perché se è vero che un leader è sempre una persona produttiva non tutte le persone produttive sono leader. Quindi quali altri caratteristiche devi tenere in considerazione per scegliere un vero leader? Ne ho individuate tre (più una), scopriamole insieme:
Apertura al cambiamento: una promozione può cambiare la vita sotto molti punti di vista. La persona che hai scelto vuole cambiare? E soprattutto è pronta per crescere? Prima di fare la tua scelta assicurati di vagliare una rosa di candidati – almeno due o tre – e fotografare (magari con l’aiuto delle Dinamiche a Spirale) qual è lo stato attuale della persona e qual è invece lo stato desiderato.
Disposizione a far crescere gli altri: è fondamentale che la persona che scegli sia pronta a far crescere subito altre persone, trasferendo le sue competenze e aiutando gli altri membri del team a migliorare le performance. Non è detto che debba già sapere come farlo: questo si impara. Un leader è innanzitutto una persona capace di creare
Capacità di comunicare in modo efficace: la comunicazione di un leader è un mix di elementi. Efficacia nella trasmissione del messaggio, capacità di presentare le idee in modo coinvolgente, ricalco situazionale, improvvisazione, capacità di motivare. La persona che vuoi promuovere non deve essere un mattatore, un animatore stile villaggio turistico (può servire, ma non è fondamentale). Deve trasmettere il messaggio in modo chiaro.
L’ultima caratteristica da individuare nel suo comportamento è la chiara volontà di andare oltre sé. Un individuo molto produttivo spesso è anche egocentrico, cioè un solista per eccellenza e nel suo ruolo di high-performer è perfettamente adeguato. Nel momento in cui diventa manager deve essere in grado di porre l'organizzazione, il gruppo, il team al di sopra di sé.
Conoscere il livello di sviluppo della tua azienda è fondamentale perché l’aspetto più importante al quale devi far caso è quello della formazione. Per far crescere le persone è importante innanzitutto far crescere l’organizzazione. Infatti, più tempo ed energie sarai in grado a dedicare alla formazione e allo sviluppo dei singoli e dei gruppi, più sarà semplice promuovere chi lo merita. Aiutare le persone ad alto potenziale a sviluppare i propri talenti è fondamentale, prima di promuoverle. Far crescere come dei leader, anche quelle persone che non diventeranno manager, è doppiamente utile. Per l’azienda e per loro.