We can be Heroes

Chi è senza peccato scagli la prima pietra

La parabola a cui si rifà questa frase, con quella dei talenti, è una di quelle che mi piacciono di più. Ci ricorda qualcosa troppo spesso dimenticato. Lo so, ho già scritto e parlato di quello di cui scriverò, ma lasciamelo fare anche oggi. La critica verso gli altri è una cosa che mi ha sempre affascinato, ultimamente mi infastidisce sempre di più. Non il concetto in sé, criticare è umano a volte persino utile, ma il modo di molte persone è insopportabile. In Extraordinary cerchiamo di criticarci da soli per migliorare, e cerchiamo di ascoltare i feedback che ci arrivano con apertura mentale. Non sempre ci riusciamo ma facciamo del nostro meglio. 

Io parlo di chi critica senza titolo. Senza sapere, senza aver fatto nulla di meglio di chi sta criticando.

Lo sappiamo di essere un popolo di commissari tecnici della nazionale di calcio, tutti più bravi di chi gestisce atleti professionisti in partite importantissime. Dal nostro bel divano, con i nostri trofei vinti (forse) alla playstation, abbiamo consigli e giudizi da dispensare a chi è in panchina. 

Quello che mi incuriosisce è proprio questo: meno hanno titoli per criticare più lo fanno. Sembra una legge matematica.

Tutti a pontificare, tutti a dire qualcosa. Parliamoci chiaro, sto parlando di critiche non di giudizi e mi spiego meglio. Facciamo che andiamo al cinema e vediamo un film che ha vinto il premio oscar. Paghiamo il biglietto e lo guardiamo. Al termine della proiezione, da spettatori paganti abbiamo il diritto di esprimere il nostro giudizio. Possiamo dire che ci è piaciuto o meno. Possiamo confrontarci sul fatto che lo abbiamo capito o no e così via… ci sta. Posso andare a mangiare da Cracco, Bastianich o Barberi e dire che quello che ho appena assaggiato non mi piace. Sarà anche buono ma può non piacermi. 

Io parlo di altro. Parlo di chi non paga, non sa cucinare, non assaggia ma giudica!

Parlo di persone come una che ho conosciuto tempo fa, che arrivano in azienda e dal primo giorno hanno qualcosa da dire su tutti i colleghi, nonostante non abbiano ancora dimostrato niente a nessuno. Questa che ricordo aveva giudizi e critiche su tutto e su tutti, mancando di rispetto a chi aveva creato l’azienda per la quale lei ora, aveva la fortuna e l’onore di lavorare. Ovviamente nessuno è perfetto, soprattutto in quell’azienda, ma lei lo era ancor meno e criticava. Se ci fai caso, quelli davvero bravi non criticano. Esprimono il loro giudizio, quasi sempre motivandolo ma senza criticare. Sanno che tutti siamo perfettibili e che probabilmente la persona che ha fatto, ha mille ragioni per fare quello che fa come lo fa. Nella mia esperienza di Coach, quando ho lavorato con squadre sportive, potevo sapere il perché di certe decisioni dell’allenatore. A volte chi era in panchina non era in forma e si era deciso di non dirlo alla stampa. Oppure stava in panchina per altre ragioni che, chi non vive la squadra, non poteva sapere e soprattutto capire. 

Criticare è facile, basta aprire la bocca e dar fiato alle corde. Non ti serve sapere anzi, meno sai meglio critichi.

Quando sai, tendi a stare zitto. Se sai, non ti permetti di giudicare perché capisci che lui (o lei) sta facendo bene, sicuramente meglio di come faresti tu. Quelle poche volte che sei convinto che tu faresti meglio, ti limiti a dare il tuo giudizio e come fanno quelli bravi, lo motivi per assicurarti che sia chiaro a tutti che è solo la tua opinione. Le persone saggie lasciano le pietre per terra. Buona settimana. Claudio         

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