Alla fine non è successo niente. Intendiamoci, meglio così! Ma mi chiedo cosa faranno tutti quelli che hanno venduto libri o tenuto conferenze sulla fine del mondo. Dovranno rimborsare i loro clienti?
In questi mesi ne ho sentite di tutti i colori. Che la Terra si sarebbe fermata per poi girare al contrario. Che ci sarebbero stati black out di 4 giorni. Che tutto sarebbe finito. Che l’asse del nostro pianeta si sarebbe spostato di colpo… proprio di tutto.
E invece nulla.
Forse i Maya si erano solo stancati di scalpellare il calendario.
Penso anche che non c’entrano per nulla, sono state alcune interpretazioni a creare tutto. Secondo me loro se la ridono, ovunque essi siano.
Tutto questo ambaradan mi ha fatto riflettere. Pensavo di condividere il mio pensiero con te. Magari c’è qualcosa da imparare in tutto questo. Io ho pensato a queste cose
1. La fine del mondo non arriva mai, tu te l’aspetti perché sei ignorante.
Nel senso che ignori. Per me la fine del mondo sono stati gli esami di terza media. La mattina ero terrorizzato, poi il pomeriggio mi sono sentito uno stupido per aver immaginato fosse la fine, invece di sapere che erano una cosa normale e semplice, e soprattutto un inizio.
Poi è stata la partenza della mia fidanzatina quando avevo 15 anni. È rientrata a casa, era in vacanza al mare, e io pensavo che la vita non avesse più un senso, era tutto finito. Grazie a Dio, l’età e l’isola di Stromboli mi hanno aiutato a trovare un senso nuovo in poco tempo 🙂
Per alcuni è la perdita di una persona cara, o del lavoro, o delle gambe (pensavo a Zanardi che non l’ha pensata così). Potrei farti tanti altri esempi ma penso tu abbia capito cosa voglio dire.
A volte pensiamo che stia arrivando la fine, è normale siamo umani e quindi limitati. Lo pensiamo perché non abbiamo abbastanza informazioni. Quando arrivano ci rendiamo conto che non è così. Questo ci fa crescere, migliorare, progredire.
2. Pensi che la fine del mondo arriva perché hai creduto ad altri.
Nel primo caso te la racconti tu, in questo te la fai raccontare. Cadi nella trappola di “esperti”, come quella Signora che mi raccontava che molti scienziati avevano detto che la Terra si sarebbe fermata.
Anche in questo caso siamo ignoranti, in più ci fidiamo di “esperti”. Spero nessuno si metta in testa di chiedere il rimborso del libro sulla fine del mondo. Se l’ha comprato è “complice”. Quando è successo a me, ho capito la lezione e ho cercato di imparare.
Dare la colpa agli altri serve a poco, anche quando è colpa degli altri. Sempre meglio prendersi le proprie respons-abilità.
3. La fine del modo è arrivata, ma non ti sei accorto.
Il mondo che conoscevamo è finito. Non il 21 dicembre. Il processo è stato un po’ più lento ma c’è stato.
Penso che ci siano persone che non si accorgono di quello che accade. Sono distratte, prese dalla loro vita o chiuse in se stesse. Sono come buchi neri che fanno orbitare tutto verso di loro. Così ego-centrici da non vedere. Testardi e in modo negativo, non cambiano mai e niente. “Sono fatto così” è il loro motto. Il mondo cambia, finisce e ricomincia, ma non se ne accorgono per nulla.
4. La fine del mondo arriverà, ma un altro giorno.
La mia fine arriverà di sicuro, anche la tua. Tra l’altro io penso che sia una bella cosa.
Se fossimo eterni non apprezzeremmo nulla. Steve Jobs lo ricordava agli studenti di Stanford nel famoso discorso. Jorge Luis Borges in un suo racconto che mi colpì tantissimo, parlava di questi uomini immortali ormai annoiati, demotivati che vagavano senza meta.
Sapere che finirà ci dà motivazione a fare bene fin quando dura, voglia di godere delle cose e di creare momenti magici.
L’ultima ipotesi è che decidi tu quando farla finire. Puoi farlo adesso. Puoi smettere di fare qualcosa che toglie qualità alla tua vita, per iniziarne una nuova che renda la tua esistenza migliore. Non dovrebbero servire profezie di fine del mondo o capodanni. Basterebbe un po’ di saggezza.
L’altro giorno ero ospite a Radio 24. Parlavano di smettere di fumare e serviva un Coach che desse qualche consiglio “motivazionale”.
Avevo pochissimo tempo e ho pensato, cosa dico? Poi mi è venuta un’idea.
Tutti noi abbiamo delle date speciali: il giorno in cui è nato un figlio, quello del matrimonio, laurea o altro. Giorni in cui è successo qualcosa di speciale che ha cambiato la nostra vita perché qualcosa è finito e qualcos’altro è iniziato.
Allora perché non fare anche il contrario?
Cioè nei giorni già speciali, come Natale per esempio, facciamo qualcosa che cambi la nostra vita per sempre.
Che ne dici?
Fai qualcosa in uno di questi giorni. Basta anche una piccola decisione (ti ricordo che decidere deriva da recidere, tagliare fuori). Una cosa piccola che però faccia finire qualcosa che dovrebbe finire, e quindi iniziare qualcosa che vale la pena far iniziare.
Io lo farò, lo faccio sempre, lo faccio perché mi rende la vita più straordinaria.
Buon Natale!
Claudio