Come certamente saprai se mi segui sui miei canali social, da gennaio ho iniziato a realizzare una serie di dirette su Facebook (link alla pagina FB). Ogni martedì sera affrontiamo insiemetemi di interesse riguardanti la Programmazione Neuro-Linguistica, le strategie per migliorare la propria vita, le tecniche per rendere più soddisfacente il proprio lavoro e approfondiamo diversi aspetti del mio metodo di Coaching. Nella prima puntata abbiamo affrontato un tema molto importante e che mi sta molto a cuore: aiutare il prossimo. A prima vista può sembrare molto semplice ma alla prova dei fatti ci sono alcuni aspetti che vanno presi in considerazione quando si decide di aiutare gli altri. In particolare ci sono due aspetti (più uno) che vanno tenuti in considerazione: 1 La persona che vuoi aiutare, desidera essere aiutata? Questa è la domanda fondamentale. E come fai a capirlo? Ascoltandola. Parli con la persona che vuoi aiutare e cerchi di capire se il problema che tu pensi sia un problema è un problema anche per lei e calibrando il suo verbale, paraverbale e non verbale capisci se oltre a volere essere aiutata, vuole essere aiutata da te.Calibrazione, ricalco e guida sono step fondamentali nella creazione del rapport. Con molto rispetto ti invito a prendere contatto con la sua mappa del mondo e mostrargli nuovi dettagli, nuove strade. Se non dimostra interesse lascia stare, rischi solo di risultare antipatico o peggio invadente. Puoi fare una cosa: metterti a disposizione e accettare la richiesta di aiuto nel momento in cui la persona sarà pronta. 2 Non cercare quello che è importante per te, cerca quello che è importante per la persona che vuoi aiutare. Nel momento in cui la persona che desideri aiutare, sceglie di essere aiutata da te, devi comprendere se il tipo di aiuto di cui necessita è compatibile con te, con i tuoi valori, le tue convinzioni e il tuo scopo o peggio se è addirittura in conflitto con essi. Nel momento in cui valori, convinzioni e scopo sono in conflitto con quello che desidera la persona che vuoi aiutare potresti non essere in grado di aiutarla per come ha bisogno. Ti faccio un esempio di Dinamiche a Spirale: se per te è importante la crescita personale, la tua realizzazione e il raggiungimento di risultati personali sul lavoro e la persona che ti chiede aiuto vuole dare importanza e valore a un progetto più ampio, vive in un sistema esteso di relazioni e il suo concetto di successo va oltre se stessa puoi fare due cose: o sei capace di togliere gli occhiali che ti fanno vedere il mondo a tuo modo e guardare con le stesse lenti di quella persona oppure dovresti acquisire questa capacità – soprattutto se vuoi essere un coach straordinario – per poterla condurre dove è meglio per lei. Infine un consiglio, un’idea che viene da lontano: a prescindere dalla tua volontà di aiutare gli altri, sii di esempio. E’ la cosa migliore che puoi fare per mettere a frutto il tuo bisogno e le tue capacità. Essere d’esempio significa fare ciò si dice prima ancora (o meglio ancora, al posto) di dirlo agli altri e quando il tuo esempio è efficace incontrerà sicuramente il bisogno e la richiesta di altre persone e diventerai un aiuto e un punto di riferimento in modo naturale e in maniera molto più efficace di quanto non possa fare cercando di cambiare gli altri a colpi di consigli non richiesti!