È arrivato il momento di dirlo: il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno dell’inclusività. Invece, complici gli effetti della pandemia sulla vita economica e sociale, ci ha mostrato uno dei volti del mondo del lavoro in Italia. Un mondo del lavoro nel quale le donne – e in particolare le madri – sono state più duramente colpite. Più spesso degli uomini costrette a restare a casa in smart working o in cassa integrazione quando occupate in attività fermate dal lockdown o impossibili da svolgersi a distanza.
Le donne, inoltre, hanno anche sopportato il peso delle maggiori responsabilità domestiche e nell’ultimo anno molte, giocoforza si sono trovate costrette a dedicare più tempo alla casa in modo esclusivo. La disparità di genere è stata maggiore anche per via dei lunghi periodi di DAD (Didattica a distanza), con una delega in bianco all'assistenza ai bambini e un’altra alla gestione della casa che hanno ridotto la loro possibilità di concentrarsi pienamente sul lavoro.
Ma che cosa possiamo fare concretamente oggi per favorire l’inclusione? Cosa possiamo fare attivamente ciascuno nel suo piccolo (o grande che sia)? L'importanza di una leadership autentica e umana che abbracci la nostra vulnerabilità e valorizzi le differenze promuovendo la resilienza è ciò che bisogna diffondere per riportare al centro l’inclusione.
I leader del nostro tempo, donne o uomini, sono le persone che in famiglia, nei luoghi di lavoro prendono la decisione di agire e realizzano ciò che hanno in mente con atti concreti. Da leader possiamo compiere queste 3 azioni per avere un impatto sulla realtà:
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Comprensione. Il primo passo dello sviluppo e dell’inclusione è la comprensione. Tutti i leader dovrebbero andare oltre l'ascolto e sviluppare la consapevolezza di ciò che sta accadendo all'interno delle loro organizzazioni. Il comportamento di leadership più importante per il 2021 è proprio la comprensione. I leader devono dedicare del tempo a vedere, ascoltare e riconoscere veramente coloro che hanno il privilegio di guidare.
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Collaborazione. La base della collaborazione nel 2021 è la proattività. Bisogna trasferire alle persone la capacità di prendersi cura dell’organizzazione, degli altri e di sé. Ciò significa che ciascuno può diventare responsabile della propria crescita, della propria partecipazione, della propria inclusione. Il leader ha il compito di garantire che questo accada, aiutando le persone a prendere consapevolezza del potere delle proprie azioni.
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Comunicazione. Gestire l'inclusione in questo periodo significa sempre più spesso tenere in considerazione un team formato da vocazioni, sensibilità e modelli di pensiero diversificati e da un apporto multigenerazionale che richiede la capacità connettersi, collaborare in modo creativo e avere una comunicazione costante con ogni persona per valorizzare i suoi talenti sul lavoro.