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Lavoro e benessere

“L'OMS considera i programmi per la salute sul posto di lavoro come una delle migliori opzioni per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili e per la salute mentale. Tali programmi possono aiutare a raggiungere l'obiettivo dell'OMS di ridurre le morti evitabili di malattie non trasmissibili e il carico di malattie mentali e di proteggere e promuovere la salute sul posto di lavoro”. [Report OMS]

Quando parliamo di lavoro parliamo di benessere. Ti suona strano? Nel luogo di lavoro – quello fisico, inteso come azienda, ufficio, postazione, pc e quello mentale mission, vision, ruolo, competenze, comportamenti – trascorriamo gran parte delle nostre giornate, perciò non dovrebbe essere anomalo associare i concetti di lavoro e benessere. Purtroppo, sappiamo che nella realtà, molto spesso non è così.

Proprio per questa ragione è necessario apprendere le strategie più efficaci per vivere l’esperienza lavorativa al meglio. Questo vale tanto per i dirigenti che, da leader dei propri gruppi di lavoro, hanno il compito di creare un ambiente funzionale allo svolgimento del lavoro in maniera efficace. Quanto per i singoli che agendo da leader, possono influire positivamente sull’ambiente circostante.

Ciò significa sia fornire gli strumenti di lavoro adeguati, sia creare dei comportamenti sostenibili. Nel mio libro “Gli Stadi del Successo” (Roi Edizioni) ti aiuto a comprendere meglio quali sono le dinamiche interne all’azienda e realizzarle (o ristrutturarle) in modo tale che la performance aziendale sia sempre al top.

Per trasformare in pratica questa teoria è possibile realizzare delle best practice:

  1. La persona al centro. Cos’è l’equilibrio per le persone del tuo gruppo di lavoro? Cos’è la salute per i tuoi collaboratori? Ciascuno può avere concetti differenti e necessità diverse a seconda della fase che sta vivendo. Ascoltare le persone è il primo passo utile per creare l’ambiente di lavoro ideale. Chiaramente non tutti i suggerimenti possono essere accettati ma molto spesso si ottengono spunti interessanti e a costo zero.

  2. Individua le attività più impegnative. Insieme a ciò che si può fare per migliorare l’ambiente di lavoro c’è ciò che si può evitare di fare per migliorare la situazione. Processi e comportamenti standardizzati nel corso del tempo possono essere rivisti e migliorati anche alla luce delle innovazioni presenti in azienda. Un processo oneroso può essere snellito? Un comportamento inefficace può essere reso più efficace? A volte valorizzare i talenti delle persone passa dalla libertà di scegliere il modo in cui fare il proprio lavoro e realizzare l’obiettivo.

  3. Favorire l’ascolto attivo. Il compito di un leader non è quello di creare dei follower ma di creare altri leader: questo è il vero smart working. Persone che agiscono in modo autonomo e coordinato per raggiungere insieme degli obiettivi. Per fare questo l’ascolto è fondamentale. Raccogliere feedback e indicazioni da ogni fonte: da colleghi, clienti, fornitori, stakeholder di qualunque tipo. 

E tu da cosa inizierai a migliorare l’ambiente di lavoro nella tua azienda?

 
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