We can be Heroes

Leadership in tre passi.

Ho affrontato più volte nei miei corsi, nei miei audiolibri  e negli ebook  il tema della leadership perché ritengo che sia un elemento chiave nella vita sia in quella privata che in quella professionale. Anche se può sembrare poco intuitivo, l’espressione della leadership è continua e avviene senza soluzione di continuità sia all’interno del proprio campo professionale sia in famiglia o con gli amici. Ci sono persone che possiedono caratteristiche di leadership naturali e innate e ottengono risultati in modo semplice con uno sforzo minimo. Per tutti gli altri non resta altro che allenare il proprio muscolo della leadership per vivere quella che per me è una vera e propria filosofia di vita. La leadership infatti è strettamente correlata con l’azione. Il leader agisce e per essere tale lo fa per primo, anche con il rischio di sbagliare e quando sbaglia ammette l’errore, impara e va avanti. Si assume la respons-abilità in ogni occasione: è capace cioè di rispondere, tanto delle proprie azioni quanto a chi gli chiede consiglio. Ho riassunto in questo articolo tre caratteristiche del leader (più una) che puoi mettere in pratica da subito per apprendere come sviluppare la tua leadership in modo semplice: 1 Se una cosa non è mai stata fatta, falla tu per primo. Soprattutto in ambito lavorativo, potresti pensare che sia rischioso esporsi e fare qualcosa per la prima volta. Nella realtà dei fatti invece agire per primo ti mette nella condizione di stabilire lo standard. Dalla seconda volta in poi gli altri si dovranno confrontare sia con la sfida in sé sia con il tuo risultato. Se faranno meglio, sarà comunque tuo il merito di aver aperto la strada. Tutti gli appassionati di atletica leggera ricordano Roger Bannister, recentemente scomparso, come il primo uomo capace di correre il miglio in meno di quattro minuti. Molti meno ricordano i nomi di tutti quelli che hanno battuto il suo record nei mesi e negli anni a seguire. 2 Chiedi scusa. Quando commetti un errore, chiedi scusa. Le persone, gli esseri umani, apprezzano chi sbaglia e ammette il proprio errore e non chi vuole aver sempre ragione. Inoltre ammettere l’errore e considerarlo tale ti consente di guardarlo con occhi diversi rispetto a quelli che useresti per tenerlo a distanza e disconoscerlo; inoltre ti permette di porti domande molto utili come: cosa posso imparare da questo errore? Come posso fare errori nuovi, invece di ripetere gli stessi? Questo ti fa crescere e chi cresce ha molte più probabilità di rimanere leader rispetto a chi si ferma. 3 Chiedi consigli. Potresti essere riluttante a chiedere consigli perché temi che ti faccia sembrare incompetente. Questa è una paura del tutto ingiustificata. Infatti la realtà è che le persone percepiscono quelli che cercano il loro consiglio come più competenti di quelli che non chiedono il loro consiglio. Inoltre il confronto è una fonte inesauribile di spunti e idee e nuove visioni, delle quali il leader si nutre per pensare il futuro, progettarlo e in qualche modo anticiparlo, facendolo proprio. Infine un consiglio per evitare un errore nel quale tutti cadiamo di tanto in tanto quando ci diciamo che qualcosa è impossibile. Tu sei il primo a subire l’influsso della tua leadership e dopo di te, i tuoi collaboratori e colleghi: ciascuno guarda al proprio leader per l’ispirazione e la convinzione che tutto è possibile. Ecco perché farsi scappare una considerazione di impossibilità è una rischiosa profezia che si autoavvera. Un grande leader ha fiducia con ogni fibra del suo corpo – come direbbe Richard Bandler – nelle possibilità e nelle capacità delle persone; far questo significa tenere accesa la scintilla della fiducia in se stessi e della creatività e innescare un meccanismo di ricerca di una via, di una soluzione che apre alla possibilità di successo. 

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