We can be Heroes

Mediocrità, normalità e pionieri

In questi due ultimi week end ho visto tante belle persone. Al “NLP Master Practitioner” e a “Riparto da Zero” ho incontrato gente risoluta a migliorare, crescere, trasformare la propria vita. Diciamoci la verità, la maggior parte delle persone si alza la mattina per fare un lavoro che detesta in attesa che arrivi la sera, il week end, le ferie e la pensione… La mediocrità è ovunque, è in chi preferisce nascondersi in una vita insoddisfacente mentendo a sé stesso, invece di fare qualcosa per cambiare. Lo stesso vale per la normalità così sopravvalutata. Si vuole essere nella norma per “fit in” evitando di differenziarsi, di essere unico, per essere accettati dagli altri che però sono insoddisfatti di quello che sono e fanno. 

La nostra è una società buffa. All’inizio, come per esempio a scuola, giudichiamo male chi si differenzia, ma poi lo celebriamo come leader.

Critichiamo e cerchiamo di cogliere in fallo chi fa meglio di noi, chi è più: felice, ricco, soddisfatto… Crediamo alle bugie di chi ci dice che non siamo abbastanza bravi, intelligenti o altro, dimenticando che lo dice perché preferirebbe che rimanessimo al suo livello, invece di vederci crescere. Ci scagliamo contro chi vuole uscire dalla massa invece di supportarlo, celebrarlo e prenderlo come esempio. Ci lasciamo bloccare dalle nostre paure di fallire o di essere giudicati. Giudichiamo a nostra volta gli altri, sperando nel fallimento di chi invece le affronta. 

Ci consoliamo con una delle più grandi stronzate mai dette: “mal comune mezzo gaudio”.

Non a caso ci circondiamo di persone che, come noi, hanno una bassa autostima, una vita nella norma e un futuro infelice ma sicuro. Freud diceva che le persone barattano un po’ di felicità per un po’ di sicurezza. Che spreco! Ho sempre sopportato male gli sprechi. E pure i criticoni. Ecco perché adoro la formazione e il coaching. Mi immerge in luoghi pieni di persone che vogliono massimizzare le proprie risorse e che apprezzano chi vuole fare e crescere. In questi week end ho conosciuto gente che non vuole essere normale e guarda chi eccelle con ammirazione. Ho visto persone che amano quello che fanno e lo fanno con passione. Ho parlato con donne e uomini che sono disposti ad avere paura, a rischiare e ascoltare le critiche dei mediocri. Ho sentito la loro forza vitale, quella forza che spaventa chi non la conosce, o magari l’ha persa per strada. La vita di molti è brutta. La situazione della nostra società è difficile. Viene quasi da essere pessimisti: 

·   sei italiani su dieci non hanno letto nemmeno un libro lo scorso anno

  • meno della metà degli uomini italiani e solo un terzo delle donne è soddisfatto della sua vita sessuale e sentimentale

·   secondo dati ISTAT il voto che gli italiani danno alla soddisfazione per la loro vita è 6,8. Gli stranieri sono molto più soddisfatti.

La cosa peggiore è che la maggior parte non fa nulla. Aspetta che qualcosa o qualcuno cambi la situazione. Non a caso spendono sempre di più per le lotterie/gratta e vinci, o si iscrivono al prossimo reality sperando di cambiare la propria vita con un miracolo. 

Io credo nella fortuna, quella einsteiniana, per la quale è l’occasione che si incontra con la preparazione.

Sono ottimista. Eravamo in tanti questi due week end, tutti a cercare insieme di essere migliori per vivere una vita migliore. Mi spiace che chi non fa nulla e ci critica è in quantità maggiore. È sempre così. I pionieri, all’inizio, vengono presi per pazzi. La storia lo dimostra da sempre. Love on ya! Claudio       Il workshop “Obiettivi!” di gennaio con me è in offerta 2×1, paga uno ma venite in due, per saperne di più clicca qui

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