Gli americani dicono “talk is cheap”, parlare costa poco. Secondo me ultimamente ci sono persino i saldi. A parole è tutto facile, molti lo dimostrano ogni giorno: “ma sì dai non c’è problema, ci penso io”; “non preoccuparti poi ci mettiamo d’accordo”; “se fossi io al tuo posto…”.
Tutti bravi, tutti campioni. Poi quando c’è da fare, altro che mare in mezzo!
Tanti anni fa la cosa mi infastidiva. Pensavo che negli anni, con il lavoro fatto nei corsi e con il coaching, mi sarebbe passato, invece no L Non mi passa, anzi mi dà ancora tanto fastidio. A volte perché credo a queste frasi dette con nonchalance e poi rimango deluso. Altre perché non sopporto chi, con parole dette al vento, si riempie la bocca e il petto facendo il figo. Il tempo passa e, invece di diventare più saggio, divento più insofferente. Forse tutta questa “crescita personale” non funziona così bene. È anche vero che dopo un po’ uno si stanca pure. Credimi, ne sento tante di persone che parlano a vanvera. Forse durate periodi più difficili, come quello che stiamo vivendo, chi ha dei buchi da riempire li colma come può, e per alcuni parlare è l’unico modo…
Quindi, cosa possiamo fare?
Io cerco di pesare le persone prima di pesare le loro parole. Non sempre ci riesco, cioè a volte mi sbaglio. Con il tempo però ho imparato a prenderci. In questo modo evito la delusione, è brutto da dire, soprattutto per uno che come me lavora sul potenziale umano. È brutto, ma è quello che vedo e sento. Vedo poche persone veramente risolute o impegnate, al contrario vedo tanti chiacchieroni. Se ti guardi intorno, probabilmente, li vedi anche tu. Il mondo è di chi toglie il mare tra il dire e il fare; purtroppo però di persone che parlano e basta, ce n’è un oceano. Claudio