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Felicità e scopo nella vita

Il grande Viktor Frankl, psichiatra sopravvissuto all’Olocausto, disse tempo fa, che la vita diventa inaccettabile non per circostanze ma per la mancanza di scopo.

Considerato che, ritengo che il primo passo nel Coaching sia la definizione dello scopo e non degli obiettivi, sono d’accordo. Molti ritengono che la felicità derivi dall’avere uno scopo bene definito e di vivere la propria vita allineata a esso. Io da tempo, ripeto che chi ha uno scopo ben definito ha una forza straordinaria che gli permette di andare oltre le difficoltà, anche quelle estreme come quelle vissute da Viktor Frankl. 

Altri pensano che scopo e felicità siano legati tra loro. Se vivi il tuo scopo sei felice, altrimenti no. E’ poi vero?

Quando stavo scrivendo il mio ultimo libro, “prendi in mano la Tua felicità” dove spiego il mio metodo di Coaching (l’one hand coaching), mi sono imbattuto in molte ricerche ed esperti che dicevano la stessa cosa. Lo scopo è alla base di tutto. Robbins lavora sul “perché” fai quello che fai da sempre, così fanno gli esperti di Dinamiche a Spirale, recentemente Simon Sinek (ospite al Word Business Forum di quest’anno), ha puntualizzato il concetto nel mondo del business. Contestualmente ci sono state moltissime ricerche sulla felicità, alcune le ho riportate nell’audiolibro “come ritrovare la Tua felicità”. Tra queste la più famosa di Seligman e l’ultima di Achor ricercatore ad Harvard. 

Tutto questo materiale ci conferma che la felicità è davvero correlata allo scopo e alla capacità di dare significato alle cose che accadono.

Nello stesso tempo, altre ricerche dimostrano che non è sempre così. In un articolo pubblicato dal Prof. Roy Baumeister (con il suo team della Florida University), sul Journal of Positive Psychology  e ripreso dal Dr. Daisy Grewal di UCLA sul Scientific American, si evince una piccola ma sostanziale differenza tra una vita felice e una vita di scopo. La felicità secondo il loro studio non sempre porta a vivere il proprio scopo. Non a caso tutti, anche tu ed io, abbiamo molti momenti felici che sono fine a se stessi. Spesso la felicità è più presente quando le cose vanno bene, abbiamo momenti facili, liberi… anche senza uno scopo e questo ci fa sentire bene. Avere un senso nella vita in queste situazioni sembra essere superfluo. Se sei in un bel posto, in buona compagnia e ti godi il momento, non ti serve molto altro. Lo stesso vale per il denaro. Come spiego spesso, le ricerche ci dicono che non sono i soldi che guadagni a darti più o meno felicità, ma come li spendi. Come li usi può aumentare la tua felicità ma, come confermato dagli studi internazionali di Shigehiro Oishi (University fo Virgina) e di Ed Diener (soprannominato il Dottor Felicità), i soldi non danno più significato o senso di scopo alla tua vita. Di fatto è vero il contrario. Chi è povero tende a dare un senso funzionale alle cose e uno scopo alla propria esistenza. Chi ha problemi da risolvere, ha più bisogno di scopo che di denaro o felicità. Non a caso gli studiosi dicono che con i soldi puoi comprare la felicità ma non una vita di significato. 

Una cosa chiara è che le relazioni sono alla base della felicità e anche di una vita di significato (o scopo). Lo dimostrano tutte le ricerche fatte fino ad oggi e lo conferma il tuo e mio buon senso.

Morale? Considerato che nella vita non va sempre tutto bene, soprattutto ultimamente, io mi porto a casa questo messaggio: 

“per essere felice basta poco, per andare oltre le difficoltà serve avere uno scopo di vita”.

Il segreto forse sta proprio in quello. Godere dei momenti facili e saper crescere in quelli difficili. I ricercatori suggeriscono che la felicità arriva quando hai quello che vuoi, mentre il significato più alto (lo scopo), viene quando sei costretto a dover gestire quello che non vuoi. Gli stessi ricercatori ammettono che, tutto l’interesse di questi anni verso la felicità sia probabilmente motivato dal fatto che abbiamo sempre di meno di ciò che vorremmo e sempre più problemi e sfide, di cui faremmo volentieri a meno. Se mi conosci sai che sono convinto che entrambi le cose siano necessarie. Ho conosciuto troppe persone che avevano tutto; erano felici nel momento, ma vuote nella vita. D’altro canto, ho conosciuto anche tante persone che hanno avuto una vita ricca di significato ma povera di felicità. Dico una cosa scontata ma da dire: “meglio avere entrambe”. Quindi: godi dei momenti felici e crea uno scopo per gestire le difficoltà,  riempiendo la tua esistenza di significato. Buona settimana. Claudio

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