L’altro giorno ho avuto un flashback… quando rivivi un momento del passato, come se accadesse proprio ora.
Ero in centro a Bergamo e mi sono fermato a bere un caffè nel bar in cui ho passato tante ore da ragazzo. Era il punto d’incontro della nostra “compagnia”, quel gruppo di amici che si ritrova sempre allo stesso posto.
Mentre sorseggiavo il caffè, ho visto una ragazza entrare. In realtà non l’ho vista veramente: era soltanto un ricordo.
Diversi anni fa, infatti, poco prima di andare a vivere negli USA per lavoro, in quello stesso bar avevo bevuto un aperitivo con una ragazza bellissima.
Ricordo distintamente le sensazioni che provavo mentre la aspettavo, l’ansia e l’eccitazione. Mi sembra nuovamente di vederla entrare, bella e sorridente, e di chiedere a me stesso “possibile che sia qui per me?”. Non ci credevo. Non pensavo di essere all’altezza di così tanta bellezza. Erano le mie insicurezze che insinuavano il dubbio…
Stavo per partire per gli Stati Uniti da solo, a fare esperienza in un hotel cinque stelle lusso. Il coraggio certo non mi mancava, considerato che, nonostante avessi solo ventiquattro anni, di cose avventurose ne avevo già fatte parecchie.
Nonostante tutto, ero ancora pieno di insicurezze. Sono all’altezza? Ce la farò? Sono abbastanza bello, simpatico, intelligente, forte…? Quella ragazza era soltanto l’ennesimo dubbio. L’avevo conosciuta la settimana precedente, dopo una breve conversazione mi ero buttato, invitandola per un aperitivo. Ero già pronto a una scusa banale, con la quale avrebbe declinato l’appuntamento, cercando inutilmente di non ferirmi.
Invece mi sorprese. Senza nemmeno pensarci un attimo rispose di sì.
Ero sicuro che non si sarebbe presentata. E invece eccola lì, bellissima, e tirata da gara per me… Non potevo crederci!
Mi ero già buttato dagli aerei, e non perché fossero guasti. Ero sceso in profondità nei mari. Già dieci anni prima avevo lasciato casa e famiglia per andare altrove a lavorare. Ero già stato all’estero per lunghi periodi. Insomma, ne avevo già fatte parecchie di cose che avrebbero dovuto darmi sicurezza, ma ero ugualmente emozionato e insicuro. Come siamo strani, noi umani. Facciamo cose straordinarie tutti i giorni, eppure siamo sempre dubbiosi delle nostre capacità, del nostro valore.
Sono davvero convinto che siamo tutti straordinari ma, a volte, sono il primo a dimenticarmelo. Forse lo fai anche tu, non so.
Ricordo che tempo fa un imprenditore, uno che si è davvero fatto da solo, mi disse che nella sua vita la cosa più difficile era stata cambiare il proprio modo di pensare. Avendo un background in PNL aveva usato la parola “convinzioni”.
Io la penso come lui. Le abilità, le skills, si possono imparare, ma se non cambi il modo di vedere le cose il mondo sarà come prima. È la percezione della realtà che determina come viviamo e quanto siamo felici e soddisfatti.
Non sono i soldi, e nemmeno le belle ragazze che vengono a bere l’aperitivo con te, che fanno la differenza.
Io poi nella vita ne ho fatte tante di cose belle. Mi sono persino superato, arrivando a sposare una donna straordinaria, altro che aperitivo!
Non ci sono riuscito grazie a un’intelligenza superiore (che non ho), o altre doti. Sono una persona normale, quindi straordinaria. Come te.
Grazie alle mie esperienze, alla PNL, al Coaching e alle Dinamiche a Spirale, ho capito meglio come funziona la mia mente e sono riuscito ad andare oltre i miei dubbi. Soprattutto quelli infondati.
Ti dico la verità: i dubbi tornano.
Meglio così, almeno non ci montiamo troppo la testa.
Ma rendersi conto che sei molto più delle tue paure e dei tuoi dubbi, aiuta. Non hai idea di quel che puoi fare veramente. Nei corsi, nei libri e negli audiolibri lo ripetiamo spesso. Forse troppo spesso, e sembra una frase fatta. Ma non è così.
Credimi, io e te ne siamo una prova vivente.
Claudio
P.S. Auguri Papà, saresti fiero di me, penso.
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