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Autostima e autoefficacia: tre spunti dagli sport di resistenza

di Massimiliano Spini

Spesso sentiamo parlare di autostima, di come sia necessario averne in giusta misura e di come la carenza di questo aspetto sia piuttosto comune al giorno d’oggi. Tra autostima e autoefficacia c’è una stretta relazione, infatti possiamo aumentare la nostra autostima quando ci impegniamo a migliorare il nostro senso di autoefficacia.

Sport di resistenza e senso di autoefficacia sono decisamente in stretta connessione. Prima di approfondire diamo una definizione di autoefficacia: la convinzione che abbiamo nella nostra capacità di dominare una determinata attività.

Un atleta che pratica una disciplina di endurance, per forza di cose, è dotato di un alto senso di autoefficacia, altrimenti non si metterebbe continuamente in gioco alla ricerca del proprio limite. Il mio lavoro di Coach è molto influenzato dal fatto che io sia anche un Ultra Runner, pertanto, quando lavoro sull’autoefficacia insieme ai miei Clienti, li porto ad analizzare proprio le caratteristiche tipiche degli appassionati di sport di resistenza. Vediamo insieme tre di queste caratteristiche che possiamo trasferire in altri contesti, nel business per esempio, oppure nella vita privata.

Focus sulla soluzione

L’Ultra Runner, così come ogni atleta di endurance, dotato di alto senso di autoefficacia si focalizza sulla soluzione e non sul problema: è inutile e dannoso concentrarsi sulla stanchezza, sulla fatica, sul dolore. È decisamente più funzionale focalizzarsi sul prossimo obiettivo. Magari il prossimo punto intermedio della gara, dove sarà possibile bere, mangiare e riposarsi un po’. Allo stesso modo, nella vita di tutti i giorni, è poco funzionale disperdere le nostre energie per cercare di controllare in qualche modo aspetti sui quali non abbiamo nessuna influenza. Molto meglio essere, come si suole dire, dalla parte della soluzione piuttosto che dalla parte del problema. Per fare ciò il primo passo è puntare la nostra attenzione sugli aspetti che possiamo controllare o che possiamo per lo meno influenzare.

Accettazione del fallimento

L’atleta di discipline di resistenza dotato di alto senso di autoefficacia considera il fallimento come parte del gioco: volersi spingere oltre prevede il rischio di non farcela. L’Ultramaratoneta non è stimolato da una performance che ha la certezza di portare a termine. In Programmazione Neuro Linguistica si dice che non esistono fallimenti, ma solo risultati desiderati e risultati non desiderati, l’unico fallimento è rinunciare senza imparare nulla. Teniamoci comunque il concetto di fallimento inteso come l’aver mancato il bersaglio, il non essere riusciti ad ottenere ciò che ci eravamo impegnati a perseguire. Quando ci mettiamo in gioco e ci prendiamo dei rischi dobbiamo considerare la possibilità che la nostra sfida non ci veda vincitori, dobbiamo essere consapevoli che se l’obiettivo è, come si dice negli Stati Uniti, challenging potremmo non riuscire a raggiungerlo. D’altronde, se facciamo sempre centro significa che il bersaglio al quale tiriamo è troppo grande oppure troppo vicino, e questo ci impedisce di crescere (e alla lunga ci annoiamo).

Responsabilità

Infine, un Ultra Runner dotato di un elevato senso di autoefficacia si considera responsabile dell’eventuale fallimento: non mi sono allenato abbastanza, non mi sono riposato quanto avrei dovuto, mi sono alimentato in modo errato, e così via. L’atleta di endurance non cerca scuse o alibi, se fallisce si fa carico al 100% della responsabilità di quanto accaduto. Così facendo sa di avere il potere di correggere il tiro e riprovarci. Certo, questo non può escludere la possibilità che un fattore esterno sul quale non abbiamo il minimo controllo ci impedisca di raggiungere il nostro traguardo (ad esempio la nostra gara viene annullata per maltempo), ma d’altra parte anche questo fa parte del gioco, e, come abbiamo appena visto, l’accettazione del fallimento è una risorsa che dobbiamo avere a nostra disposizione.

Come potresti applicare questi spunti nella vita di tutti i giorni?

Prova a rispondere sinceramente a queste domande:

Hai la tendenza a focalizzarti sul problema oppure sulla soluzione?

Ti capita spesso di sprecare le tue energie in attività che non possono in alcun modo migliorare la situazione?

La possibilità di non riuscire nella tua impresa rappresenta uno stimolo oppure un ostacolo insormontabile?

Ti fai carico delle responsabilità oppure tendi a “scaricare il barile”?

Lavora sul tuo senso di autoefficacia proprio come fa un atleta di endurance, questo ti permetterà di guadagnare in solidità ed efficacia in qualsiasi ambito.

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