Se mi segui forse me lo avrai sentito ripetere più volte questo concetto: le convinzioni sono tutte limitanti. Ci sono alcune convinzioni che sono più utili e altre che lo sono meno. E quando si parla di convinzioni bisogna saperlo perché una convinzione non resta utile per sempre. Se non lo è più è necessario cambiarla.
Tra le convinzioni meno utili ci sono sicuramente i luoghi comuni che impediscono alle persone e alle organizzazioni di svilupparsi. Proviamo a sfatarne alcuni:
I migliori non hanno difetti: in tanti credono che essere i migliori significhi essere perfetti. Molto spesso infatti capita che di fronte a una persona con un grande talento i difetti scompaiano, ai nostri occhi. Molte persone non agiscono perché pensano di essere troppo poco o di non essere abbastanza: nel momento in cui decidi di sviluppare il tuo super potere – come ti racconto nel mio libro Super You – riuscirai anche tu a far brillare la luce del tuo talento più forte di qualsiasi difetto.
Il miglior piano ha sempre successo: non è detto. Molto spesso infatti un buon piano si costruisce in corso d’opera. Come sa chi conosce la PNL l’elemento più flessibile domina il sistema. Non si tratta di fare i piani migliori si tratta sempre di rimanere flessibili di fronte a ciò che accade, come ti racconto ad esempio nel mio audiolibro “Impara a decidere bene evitando le trappole mentali”. Perdere molto tempo in partenza per avere un piano perfetto a volte comporta un gap incolmabile. Bisogna essere preparati e flessibili, decidere, partire e poi aggiustare il tiro quando la pratica restituisce i primi feedback.
E’ importante dare un feedback su ciò che non ha funzionato: non è sempre utile. Anzi, a volte può essere persino controproducente. Bisogna conoscere bene lo stadio di sviluppo dell’organizzazione – come ti spiego nel mio libro “Gli Stadi del Successo” – e decidere sulla base degli elementi che la caratterizzano in quel momento. Dare quel tipo di feedback può non essere funzionale: più spesso ciò di cui le persone hanno bisogno per crescere infatti non è un feedback. Hanno bisogno di più opportunità e ricevere attenzione positiva su ciò che fanno meglio.