Settembre per me è l’inizio dell’anno, non gennaio.
Forse perché in estate ci si ferma veramente, non come durante le feste di Natale. Forse perché le foglie cambiano colore. Forse perché il nove del nove è il mio compleanno, forse per abitudine, non so. So solo che per me a settembre si ricomincia.
Non a caso faccio il workshop “Obiettivi!” proprio in questo mese, lo stesso vale per il seminario più intenso, intimo e profondo che teniamo l’ “Extraordinary Me”.
Il compleanno è sempre una bella festa. All’inizio ti festeggiano. Poi festeggi tu ed è un’occasione per fare casino… nel tempo, almeno per me, diventa anche un momento per riflettere, pensare, apprezzare…
Fino a quando c’era, chiamavo mia Mamma all’ora in cui sono nato per ringraziarla per avermi donato la vita. Ora che non c’è più ringrazio Dio, che mi dà ancora la possibilità di godere di questo dono. Sì, gli anni passano, i capelli diventano bianchi ma è un buon segno. Se invecchi è un ottimo segno, vuol dire che sei ancora vivo.
Poi io sono fortunato. Mi sono goduto tutti i miei anni. Ne ho combinate tante e tutte belle. Non ho sempre fatto tutto giusto, ma è servito. Posso solo sorridere se penso al mio passato.
Se poi penso al presente, devo allargare il sorriso. Ogni anno che passa, migliora. Quest’anno ho battuto il mio record di giorni di vacanza, che era dello scorso anno. Lavoro come un mulo ma mi prendo i miei momenti. Finalmente inizio ad applicare le cose che insegno e che consiglio ai miei clienti!
A settimane esce un libro che non era nemmeno nei miei obiettivi, era un sogno ora diventato realtà. La mia famiglia cresce con me, sempre più bella e più forte. Grazie anche all’impegno di tutti.
Il fisico risponde ancora. Sì, dovrò mettere gli occhiali per leggere, a volte, ma almeno così sembrerò più intelligente!
Quando sento qualcuno dire “se potessi tornare indietro con le cose che so adesso…” e mi dico, se lo facessi io, tornare indietro, non farei più le cazzate che ho fatto allora. No, no. Voglio averle fatte. Allora era il tempo delle cazzate e andava bene avere quella testa, ora è un altro tempo, è così che va la vita. Cioè la mia vita.
Visto che sto “diventando vecchio”, mi prendo il lusso di rompere un po’ e di far finta di essere un po’ più saggio.
Ho già martellato abbastanza per convincerti a venire alla giornata sugli obiettivi, o ai 4 giorni straordinari di Livorno… quindi se hai deciso di non venire, parto dal presupposto che hai le tue buone ragioni. Detto questo, prenditi un’oretta questa settimana. Vai da qualche parte dove sei solo, magari immerso nella natura. Svuota la mente, spegni il cellulare e quando sei più tranquillo, fatti qualche domanda.
Non serve rispondere giusto, non è un quiz. Poi non ci sono risposte giuste. Anzi sì, ci sono, sono le tue. Se rispondi con le idee degli altri perdi, se dai le tue risposte vinci. Vuoi sapere cosa vinci?
La tua vita.
Ecco le domande:
- Se non sapessi la tua età, quanti anni ti daresti?
- È meglio non riuscire o non aver provato?
- Perché fai le cose che non ti piace fare?
- Cosa ti manca di fare?
- Cosa cambieresti nel mondo?
- Perché credi in quello in cui credi?
- Cosa vuoi fare prima che sia troppo tardi?
- Se potessi dare un consiglio al mondo, cosa consiglieresti?
- Se potessi chiedere un consiglio alla persona che stimi di più al mondo, cosa chiederesti?
- Qual è la cosa più pazza che vorresti fare?
- Quella che ti vergogni di più a dire ma vorresti davvero fare?
- Se potessi tornare indietro per un giorno, a quale giorno torneresti? Perché?
- Se potessi fare una vacanza senza limiti di denaro, dove andresti? Perché?
- Chi sei tu?
- Perché sei così?
- Cosa hai?
- Cosa ti manca?
- In cosa hai creduto, che pensandoci adesso, era ridicolo?
- Cosa farai di nuovo oggi?
Alcune sono basilari, quasi infantili. Le ho “rubate” dal repertorio delle domande che mi fanno le mie figlie. Quelle domande fatte dal nulla che ti mettono al muro perché sai che devi rispondere e bene, altrimenti l’interrogatorio continuerà.
Certo sarebbe meglio porsi queste domande spesso. Magari non solo a settembre.
Io ho la fortuna di farle per lavoro queste domande, e quando le fai agli altri le fai anche a te stesso. È inevitabile.
È praticamente impossibile fare il Coach se non lavori su te stesso. Quando cerchi di scappare ti arriva sempre un cliente che ha la stessa difficoltà che hai tu in quel momento. Certo, puoi far finta di nulla ma non funziona tanto bene.
Vabbè, vado a comprare gli occhiali, stasera voglio leggere. Ho in anteprima il nuovo libro sulle Dinamiche a Spirale, è bellissimo!
Buona settimana.
Claudio