È un argomento trito e ritrito ma lasciamene parlare ancora per una volta (e prometto che non sarà l’ultima!). Capita di arriviare in un punto della tua vita, magari uno di quei compleanni con lo zero, nel quali ti chiedi “come sono arrivato qui?”.
Ricordo una bellissima canzone dei Talking Heads, dove succede questo.
Concordiamo sul fatto che non puoi sempre fare quello che vuoi, ma come può capitare di prendere una strada che ti porta dove non vuoi essere?
Sicuramente il primo fattore sono le decisioni che prendi. Non solo quelle importanti come che lavoro fare, dove vivere, cosa studiare… ma anche quelle piccole, quelle di tutti i giorni come cosa mangiare, leggere, guardare…
Poi c’è una delle più importanti, con chi passo il mio tempo? Cioè i momenti della mia vita?
Il grande Jim Rohn diceva di porsi tre domande:
1) "Con chi vado in giro?". Hai avuto modo di valutare tutti coloro che ti influenzano in qualche modo?
2) "Cosa fanno queste associazioni per me?". E' una domanda importante da porsi. "Che cosa mi hanno fatto fare, ascoltare, leggere, pensare e sentire?". Devi fare una considerazione seria di come gli altri ti influenzano.
3) "Vanno bene?". Forse hai solo “associazioni” (come le chiamava lui) positive, o forse no. L’idea è di valutarle, sono cose importanti!
Fatto questo, consigliava di agire, in funzione delle risposte che ti sei dato e di come vuoi che la tua vita sia.
Ecco i suoi consigli:
1) Dissociati. Questa è una decisione difficile, da prendere quando necessario, ma in alcuni casi può essere essenziale. A volte l’unico modo per non lasciarsi influenzare negativamente da alcune persone è non frequentarle proprio.
2) Limita il tempo che passi con loro. Non sempre possiamo tagliare il rapporto. A volte queste persone fanno parte della nostra famiglia, o siamo “obbligati” a vederle per lavoro o altro. In questi casi meglio vederle lo stretto necessario. Meno le vediamo meno ci influenzeranno.
3) Allarga il giro di persone che frequenti. Questa è la scelta più efficace. Più persone straordinarie conosci e frequenti, e più stimoli avrai.
Il gruppo dei pari è un concetto noto, conosciuto, di cui parliamo in tantissimi. Nonostante questo ci sono poche persone che prendono la briga di frequentare chi può rendere la loro vita migliore. Spesso per pigrizia, altre volte perché ci sia affida al caso, altre perché si ha paura di perdere, invece di pensare a cosa si “guadagna”.
Molti sanno che la mia vita è cambiata grazie alle persone che ho conosciuto ai corsi di formazione. Ho incontrato: amici, maestri, mentori… Uno di questi amici è ora mio cognato. Sì, mi sono innamorato perdutamente di sua sorella e venerdì scorso abbiamo festeggiato i nostri primi dieci anni di matrimonio…
Se fossi rimasto nel mio quartiere, nel mio palazzo, nel mio stagno, avrei fatto meno fatica. Conoscevo i fondali, l’acqua non aveva sbalzi di temperatura e conoscevo anche tutti i pesci.
Grazie a Dio, alla mia curiosità e a due genitori straordinari sono uscito.
Non ho proprio tutto quello che voglio, ma ho tanto, tantissimo…
Molto è merito delle persone che mi circondano, con il loro esempio e insegnamento mi hanno fatto capire e mi hanno mostrato cose che non conoscevo.
In Extraordinary cerchiamo di fare questo. Sappiamo che i partecipanti vengono ai corsi per imparare qualcosa. Sappiamo anche che se incontrano persone con le quali possono confrontarsi, imparare, crescere, e perché no, creare nuove amicizie, avranno più soddisfazione. Sta accadendo, e ci piace.
Venerdì 22 giugno festeggeremo questa cosa insieme. Spero tu possa essere dei nostri, chissà che non conosci qualcuno di speciale.
Se non puoi venire, fai questa cosa da solo. Creati tu un gruppo di persone con cui crescere. Ce ne sono tantissime. Basta cercarle.
Buona settimana di nuove conoscenze!
Claudio