La psicologia umanistica è emersa a metà del XX secolo come risposta ai limiti del comportamentismo e della psicoanalisi. Sottolinea l’importanza dell’esperienza soggettiva individuale, del libero arbitrio e della responsabilità personale.
Fu fondata da Abraham Maslow, Carl Rogers (Terapia centrata sul cliente), e Rollo May e con contributi di numerosi altri esponenti tra i cui: Kurt Goldstein (pioniere della neuropsicologia moderna e della psicosomatica), Viktor Frankl (Logoanalisi), Roberto Assagioli (Psicosintesi), Erich Fromm (Psicoanalisi umanista), Fritz Perls (Gestalt), Eric Berne (Analisi Transazionale), Ludwig Binswanger (Psicologia Esistenziale).
Gli psicologi umanistici ritengono che gli individui abbiano la capacità di autocoscienza, creatività e capacità di fare scelte che portano alla crescita e alla realizzazione personale. La psicologia umanistica è un movimento che enfatizza lo studio dell’intera persona, invece di ridurre il comportamento a parti o processi isolati. Sottolinea le esperienze soggettive, la crescita personale e la visione unica dell’individuo sul mondo (“la mappa non è il territorio”); sottolinea il potenziale e la respons-abilità (l’abilità di rispondere) per gli individui di auto-realizzarsi e raggiungere il loro pieno potenziale.
I concetti chiave, cari a chi fa PNL e Coaching, includono: l’autorealizzazione, il concetto di sé, la crescita personale e l’importanza delle relazioni e delle connessioni umane. La psicologia umanistica ha influenzato altre aree della psicologia, tra cui la psicologia positiva, la psicologia esistenziale e la psicologia transpersonale e ovviamente la PNL, le Dinamiche a Spirale e il Coaching.
Ecco alcuni concetti della Psicologia Umanistica che nel Coaching abbiamo fatto nostri:
1. Concentrarsi sulle esperienze soggettive, cioè sulla percezione soggettiva della realtà. Ciò significa che gli psicologi umanistici, e i Coach straordinari, sono interessati a capire come gli individui percepiscono il mondo che li circonda, piuttosto che osservare semplicemente il loro comportamento o analizzare le loro motivazioni più o meno consce.
2. Enfasi sulla crescita personale e sull’autorealizzazione: la psicologia umanistica, come il Coaching, pone una forte enfasi sulla crescita personale e sull’autorealizzazione. Ciò significa che siamo interessati ad aiutare le persone a raggiungere il loro pieno potenziale fornendo un ambiente di supporto e nutrimento che consenta loro di esplorare i propri talenti, interessi e abilità unici.
3. Approccio olistico: il Coaching e la psicologia umanistica adottano un approccio olistico alla comprensione del comportamento umano e dei processi mentali. Ciò significa che noi vediamo gli individui come esseri complessi e multidimensionali che non possono essere compresi riducendoli a un insieme di comportamenti o tratti isolati, né tantomeno in schemi e protocolli generalizzati.
4. Concentrazione sul presente e sul futuro: nel Coaching e nella psicologia umanistica ragioniamo principalmente sul presente e sul futuro, piuttosto che del passato. Ciò significa che ci concentriamo sull’aiutare le persone a superare le sfide attuali, e meno ad analizzare le origini dei problemi nel loro passato.
Quindi la psicologia umanistica, e il Coaching, sottolineano l’esperienza soggettiva, la crescita della persona (e non la sola risoluzione dei problemi oppure il solo raggiungimento di obiettivi) attraverso la comprensione olistica del comportamento umano, dei processi mentali e dei bisogni da soddisfare.
Ecco perché la psicologia umanistica e il Coaching sono due campi correlati, perché condividono un focus sulla crescita personale, l’autorealizzazione e un approccio olistico alla comprensione degli individui
Il Coaching sì è sviluppato recentemente e velocemente. A volte è fatto in modo sommario, con protocolli universali per tutti.
Il Coaching fatto come dovrebbe essere fatto attinge a molti dei principi della psicologia umanistica e anche dal lavoro di Carl Jung. Il Coaching, infatti, non è solo un processo che aiuta le persone a stabilire e raggiungere i propri obiettivi personali e professionali. I Coach straordinari lavorano con i clienti per sviluppare una profonda comprensione dei loro valori, punti di forza e debolezze. Il tutto per identificare e superare gli ostacoli che impediscono di raggiungere il loro pieno potenziale con soddisfazione e soprattutto di crescere come esseri umani.
Nel Coaching di Extraordinary, applichiamo i principi della psicologia umanistica anche per creare un ambiente sicuro e di supporto in cui i clienti possano esplorare il loro potenziale e evolversi positivamente.
Non a caso usiamo l’ascolto attivo, l’empatia (che chiamiamo “rapport”) e tecniche di domande (come il Metamodello) e altri modi per aiutare i coachee, e gli studenti della nostra Coaching School ad avere intuizioni per evolversi, crescere e sviluppare nuove prospettive di vita.
Ci sono moltissime nozioni che abbiamo appreso dalla psicologia umanistica. La lista sarebbe infinita. Alcune di quelle a me care sono: l’attenzione alla crescita personale, cioè il focus nell’aiutare la persona a migliorare come essere umano e non solo a raggiungere obiettivi, la responsabilità individuale, cioè concentrarsi su quello che possiamo fare e non a quello che manca, o è fuori dal nostro controllo oppure non possiamo cambiare. Poi, ci sono ancora l’autoconsapevolezza, cioè al conoscersi nel profondo, il tirar fuori quello che abbiamo dentro nella nostra unicità il potenziale per gli individui di creare vite significative e appaganti massimizzando i propri talenti, le proprie passioni, inclinazioni, creare un ambiente protetto, dove ci si può aprire con rispetto, sincerità e integrità (nel senso di non rottura perché siamo noi stessi).
L’essere umano è straordinario, ognuno di noi lo è anche se a volte non lo sappiamo oppure nascondiamo bene i nostri talenti. La psicologia umanistica nacque in risposta ai movimenti che cercavano di capire perché le persone stavano male, cosa era sbagliato di loro in un’epoca martoriata da guerre mondiali. È un approccio che cerca l’umanità nei singoli e nei gruppi per aiutare tutti a realizzarsi pienamente come essere umani.
Il Coaching è nato per aiutare chi sta bene a stare meglio in un mondo sempre più complesso, con stimoli e sfide sempre più complicate e difficili. L’essere umano vuole essere felice, vuole migliorare e vivere bene. Per farlo ha bisogno di capire, crescere e rimanere in movimento, sia come individuo sia come comunità. Ecco perché c’è sempre stato bisogno di professionisti con cui confrontarsi, che sia uno psicologo umanista, un Coach, un amico o altro… basta che sia qualcuno che ha a cuore quello che abbiamo visto insieme in questo articolo. Ogni essere umano merita il meglio. Ogni professionista del miglioramento dovrebbe offrire il meglio.