Ci sono dei momenti nei quali la propria carriera lavorativa attraversa dei periodi di stanca e le ragioni di ciò possono essere molte. Dopo tanto lavoro può capitare di arrivare a una zona di comfort sicura nella quale non ti sforzi di migliorare e crescere. Ma quasi subito percepisci che c’è qualcosa che non va, che quella calma è persino noiosa. Quando sei fermo nella tua zona di comfort potresti persino non accorgerti che stai perdendo delle opportunità, per il semplice fatto che per segnare un gol bisogna giocare la partita. Di tanto in tanto è necessario andare a ricercare o a ricreare la propria motivazione per stimolare il desiderio di crescita. Ho preparato tre consigli (più uno) per farlo: 1 Riscopri ciò che ti ispira. Cosa ti appassiona nella tua vita? Focalizzare la tua attenzione su qualcosa di stimolante – anche se non è strettamente legato alla tua attività specifica o ai tuoi obiettivi – può risvegliare la tua attenzione. Spesso la soluzione è fare attività creative come scrivere, disegnare, suonare in compagnia o realizzare un progetto fai-da-te. La creatività si autoalimenta e alimenta l’ispirazione, riportando rinnovata energia nella tua giornata, anche in quella lavorativa. 2 Scegli ciò che ti rappresenta. E lascia andare quello che non ti rappresenta più. Tutti noi abbiamo più identità: di figli, di genitori, di coniugi, manager, professionisti o dipendenti. Alcune di queste potrebbero essere obsolete. Ad esempio quando in un lavoro sopraggiunge un periodo nel quale giri un po’ a vuoto dopo una promozione, potrebbe essere che non hai fatto uno scatto mentale da dipendente o collaboratore a manager e ancora non ti sei calato a pieno nella “parte” da svolgere. 3 Rivedi i tuoi obiettivi o creane di nuovi. A volte ci si concentra solo sugli obiettivi aziendali, ma non si fa un passo indietro per valutare il proprio scopo e come si adatta alla nostra visione e ai nostri obiettivi aziendali. Prenditi un po’ di tempo per capire perché fai quello che fai ti aiuterà a capire se sei andato fuori strada nella tua azienda. Infine, se ritieni di aver perso la bussola che ti guida e non sai in che direzione muoverti, chiedi un feedback. A volte le altre persone sanno come darti una spinta. Un buon amico, la persona che abbiamo accanto nella vita, un Coach qualificato: parla di ciò che senti, come stai e cosa pensi di poter fare e di non poter fare. Potrebbe essere difficile ascoltare un feedback onesto, ma soprattutto nel caso di un Coach, il feedback dovrebbe essere di qualità e aiutarti a comprendere meglio dall’esterno ciò che tu dall’interno non riesci a vedere.